grandi manovre
Chi vogliono piazzare al Quirinale. La mossa del Pd per fregare tutti, Letta sogna il colpo clamoroso
Mentre gli italiani hanno bisogno di soldi in tasca e il Pd pensa a come levarglieli (copyright di Maurizio Gasparri, furioso per l'attacco frontale a colpi di tasse, patrimoniale, di successione...) dalle parti del Nazareno l'altro pensiero fisso è sempre lo stesso: il Quirinale. Le grandi manovre dem per la presidenza della Repubblica, tra l'annunciato "no grazie" al bis di Sergio Mattarella e l'ipotesi sempre aperta che porta a Mario Draghi, tornano in auge e nel partito di Enrico Letta fioriscono le candidature.
A fare il punto è un retroscena del Giornale che riporta le parole di una fonte interna al Partito democratico che parla di "un'autentica ossessione" per il Quirinale "anche se tutti sappiamo che i numeri a disposizione non sono sufficienti”. In altri termini il Pd da solo non può nulla, si dovrà trattare con il centrodestra e i 5Stelle con "l’incognita di Conte", dice ancora la gola profonda dem, "chi può dire come arriveranno i grillini al prossimo febbraio?”.
Esponenti dem coperti da anonimato spiegano il toto-nomi selvaggio, un "gioco fa molto comodo a Enrico Letta, perché molti big pensano in grande e si tengono fuori dalle beghe di partito”, lasciando campo libero al segretario.
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E allora facciamo un po' di nomi. A partire da quello di Romano Prodi, che si è già schiantato sui 101 ribelli coperti dal voto segreto, ma soprattutto dell'ambizioso Dario Franceschini. Secondo il Giornale il ministro della Cultura sogna da tempo il Colle e, manovra clamorosa, "vorrebbe spingere il presidente della Camera, Roberto Fico, alla candidatura a sindaco di Napoli. Così da prenderne il posto sullo scranno più alto di Montecitorio, postazione ideale per ascendere al Quirinale". Ma non manca il fuoco amico per il ferrarese, definito da alcuni "troppo nell’agone politico” per aspirare a una poltrona super partes come quella su cui siede oggi Mattarella. “Ma alla fine - dice una fonte parlamentare nel retrosena- è tutto un agitarsi inutile. Questa volta il Presidente va concordato con tutte le forze parlamentari”.
Eppure ecco spuntare nell'elenco Walter Veltroni, addirittura Massimo D’Alema, gli "europei" Paolo Gentiloni, David Sassoli, si parla perfino di Luigi Castagnetti. La lista dei sogni dem.