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Vaccini anche ai turisti in vacanza, le Regioni sfidano Figliuolo

Tommaso Carta
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Vaccinarsi in vacanza, senza bisogno di tornare a casa, sarà possibile. O almeno, sarà così per i piemontesi che andranno in vacanza in Liguria e viceversa. È stato infatti firmato il Protocollo d’intenti per la reciprocità vaccinale Sars Covid-19 di residenti nelle Regioni Liguria e Piemonte in ambito turistico, che prevede di consentire la reciproca vaccinazione ai turisti in vacanza dall’una all’altra regione con una permanenza di almeno sette giorni. Il documento è stato già trasmesso al generale Figliuolo, commissario straordinario per l’Emergenza Covid-19, per ogni opportuna valutazione e se arriverà il via libera da Roma si partirà al più presto.

 

 

 

Intanto, però, i governatori Alberto Cirio e Giovanni Toti parlano di una decisione corretta e di buonsenso. Nessuna «stravaganza», precisa il presidente della Liguria, perché «credo che qua oggi si espleti il ruolo che è il cuore delle Regioni, cioè dare dei servizi ai cittadini per quanto ci è possibile tenuto conto delle esigenze dei territori». Della stessa idea Cirio, secondo cui si tratta di «un accordo reciproco che è finalizzato a favorire il vaccino, a favorire la salute e anche ad andare incontro alle esigenze dei nostri piemontesi».

Intanto a livello nazionale corre la campagna anti-Covid con oltre 30 milioni di dosi somministrate e quasi 10 milioni di persone già immunizzate. Ma l’efficacia del sistema «emergenziale» degli hub, abbinato alle prenotazioni online, se da una parte velocizza le vaccinazioni di massa, dall’altra rischia di lasciare indietro una parte di anziani e fragili. Per questo il commissario Francesco Paolo Figliuolo non si stanca di ripetere che gli oltre 4,5 milioni di over 60, che ancora non hanno ricevuto la prima dose di vaccino, devono essere la priorità: su questo punto non possono esistere differenze tra le Regioni, e giovani, turisti, maturandi, categorie produttive non possono che arrivare dopo quelle persone che più di altre rischiano la vita.

 

 

 

Il generale alle Regioni chiede omogeneità su questo e altri punti fondamentali della campagna anti-Covid: è il momento, si legge nelle nuove linee guida, di «aumentare in maniera graduale il contributo» di medici di medicina generale, pediatri e farmacisti. L’auspicio è che la medicina del territorio possa arrivare a vaccinare una buona parte di quegli anziani ancora senza prenotazione. Inoltre, «in previsione di eventuali ulteriori richiami - evidenzia Figliuolo - si dovrà valutare la possibilità di ricondurre l’attività vaccinale quanto più possibile nell’alveo di tutte le strutture ordinarie del sistema del Servizio Sanitario Nazionale», «senza dover ricorrere a misure emergenziali».

In quanto al tema vacanze, richiami e turisti, con buona parte delle Regioni pronte a fare la loro parte e un protocollo d’intenti appena siglato per la reciprocità vaccinale tra le Regioni Liguria e Piemonte in ambito turistico, sulla questione è intervenuto anche il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e a capo della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, secondo il quale l’importante è aderire alla campagna e, vista la flessibilità delle date per il richiamo, «basta organizzarsi».

 

 

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