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Calenda senza freni con la Annunziata. "Infetta dal morbo grillino", alta tensione. E sgancia la bomba sul Pd

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Scintille e veleni nell'intervista di Carlo Calenda domenica 23 maggio a Me'ora in più, la trasmissione di Rai3 condotta da Lucia Annunziata. Scintille con la conduttrice per l'accusa del leader di Azione e candidato sindaco di Roma di essere "infetta dal morbo grillino". Veleni sul candidato del Pd: "Io se non arrivo al ballottaggio appoggerò Gualtieri, ho chiesto a Gualtieri di fare lo stesso ma non lo ha detto, perché mi sembra ci sia una intenzione nel Pd ad appoggiare Raggi al secondo turno", ha accusato Calenda. 

 

Ma "gli elettori non sono valigie che li sposti da una parte all’altra", ha detto il candidato a sindaco di Roma per Azione Carlo Calenda intervenuto alla trasmissione In Mezz’ora su Rai 3. Seduto sulla stessa sedia qualche minuto prima c'era proprio Gualtieri: "Io chiederò i voti a tutti i cittadini romani in primo luogo a quelli del M5s e di Carlo Calenda, sono convinto e fiducioso di avere questo sostegno. Io credo che anche gli elettori del Movimento apprezzino se si fa una campagna basata sui temi e le competenze. Sono elezioni a doppio turno, non carichiamo questa vicenda di altri significati. Io non farò mai una campagna di attacchi personali ma è un fatto oggettivo che questa amministrazione non abbia lavorato bene e bisogna voltare pagina", aveva detto Gualtieri. 

 

Tutto si gioca sui "se" e i "ma". Nel caso in cui arrivasse al ballottaggio e la sindaca uscente del M5s Virginia Raggi ne fosse fuori Calenda afferma: "Non chiederei a Virginia Raggi di portarmi i voti venendo a fare il vice, questo non lo farò. Con Gualtieri tratterei in modo pragmatico, è una persona seria, non ho problemi personali con lui" ma "non entrerei in un’amministrazione Gualtieri perchè sarebbe controllata sempre da quella stessa classe politica locale".

 

Il colpo di scena arriva quando la Annunziata allude ai finanziamenti ottenuti da Azione da parte di imprese e big dell'economia, arrivati, sostiene la giornalista, in virtù solo del nome di Calenda. A quel punto il candidato sindaco di Roma si inalbera e prima puntualizza: "Le aziende mi aiutano perché hanno apprezzato il mio lavoro al Mise".  Poi accusa Annunziata di essere  "infetta dal morbo grillino". Infine polemizza sostenendo che se fosse stato iscritto il Pd la giornalista non avrebbe mai fatto quel tipo di domande. La temperatura sale, e sui social si scatenano le rispettive "tifoserie": 

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