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Mr. Dracula-Visco ora sta con Speranza. E ha mandato a Draghi il suo piano tasse

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Lo avevano soprannominato “Mr. Dracula”, e anche per questo è difficile dimenticarsi Vincenzo Visco, l'uomo delle cento tasse dell'ultimo terribile governo guidato da Romano Prodi. Gli italiani pensavano che il tassatore terribile dopo gli schiaffi elettorali di quell'epoca fosse andato definitivamente in pensione (l'età lo consentiva).

 

Macchè! Visco è tornato in servizio permanente effettivo al fianco di Roberto Speranza come tanti fuoriusciti del Pd, e oggi in una intervista a La Stampa fa sudare freddo a tutti svelando di avere inviato a nome di Mdp le sue proposte fiscali a Mario Draghi, su cui accetta - bontà sua - anche una mediazione. 

 

Ma poi tuona: “quello che non è accettabile è la filosofia da ancien regime, come questa che emerge con la polemica contro una imposta di successione ragionevole, in base alla quale i ricchi non devono pagare le tasse”. Figurarsi se Visco non godeva per la strampalata proposta di Enrico Letta. Ma anche lui come il segretario del Pd sembra privo di memoria: l'attuale tassa sulle donazioni e le successioni che fa loro tanto orrore, porta la firma proprio di Visco e Letta, e risale al 2007. Mica è più quella di Silvio Berlusconi o frutto di un governo del centrodestra... 

 

Visco però riesce perfino ad essere più serio di Letta, che accusa di inutile populismo sui giovani: “Sono contrario all'uso che Letta propone di fare di quei soldi, perché sono contrario alle erogazioni a pioggia, ai bonus, ai sussidi monetari e ritengo che le politiche per i giovani debbano riguardare il loro futuro, la loro formazione, la scuola. Ci sono tantissime cose che si possono fare prima di dare loro 10 mila euro cash da sprecare...”.

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