Coffe break, ius soli e tassa di successione priorità del Pd: Augusta Montaruli a valanga su Letta
Tutti contro Enrico Letta. Il tema della puntata del 21 maggio di Coffee break, spazio mattutino di La7 per l'approfondimento e l'attualità condotto da Andrea Pancani, è quello della proposta del segretario nazionale del Partito Democratico sulla tassa di successione come mezzo per aiutare i giovani. Già ieri a stoppare la proposta del dem ci hanno pensato Salvini, Marcucci (senatore dello stesso Pd), ma soprattutto il presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha detto: “Non ne abbiamo mai parlato, ma questo è il momento di dare i soldi ai cittadini e di non prenderli, perché siamo ancora in un momento di recessione".
Vaffa di Draghi al Pd tassatore: che figuraccia di Enrico Letta
A rincarare la dose ci ha pensato la deputata di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli, in collegamento con La7: "Il no di Draghi ci rallegra e ci rincuora, solo un personaggio come Letta la poteva tirare fuori. Abbiamo capito che le priorità del Pd sono lo Ius Soli e la tassa di successione. Francamente due provvedimenti assolutamente deleteri, ringraziamo Draghi per averla cassata, una proposta assurda. È ovvio che i giovani devono essere supportati, ma non con la tassa di successione che avrebbe solo un effetto di limitare i flussi economici e di liquidità che le imprese e le persone facoltose hanno bisogno di confidare per rimettere in moto l’economia”.
Volano gli stracci nel Pd: è guerra tra fazioni. Marcucci manda ko Letta sulle tasse
“Sostegni bis? È una quantità enorme di soldi, ma soltanto 15 miliardi su 40 sono per ristori. Il tema è che non esiste però un ristoro che possa far ripartire le attività economiche. L’unica cosa che può farlo è una riapertura reale e confidiamo che finalmente si arrivi a quel punto” sottolinea la Montaruli, che poi conclude sul Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica): "Il presidente Volpi si è dimesso per un gesto dovuto, adesso venga rispettata la legge. I ragionamenti politici sulle elezioni amministrative non toccano l'affare Copasir".