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Organizzate le vacanze in base ai vaccini, l'appello di Sileri agli italiani

Giorgia Peretti
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Non c’è tregua per gli italiani. Dopo l’appello nei giorni scorsi del generale Figliuolo anche Pierpaolo Sileri si accoda alle raccomandazioni sul richiamo del vaccino in vacanza. Il sottosegretario alla Salute è ospite nella puntata di giovedì 20 maggio, del programma di approfondimento condotto da Myrta Merlino su La 7. Si discute sull’ipotesi della seconda somministrazione del vaccino nel luogo di villeggiatura, la conduttrice incalza Sileri affinché smentisca quanto detto dal commissario per l’emergenza. Ma a sentire la risposta del sottosegretario ne rimane delusa.

 

 

 

Fare le vacanze in base all’appuntamento vaccinale? “Io credo che sia evidente che si organizzino le vacanze in base al vaccino da fare. Una volta fatta la prima dose ci si regoli con la seconda o prima che parti o quando torni dalle vacanze considerando i tempi tra una somministrazione e l’altra”. Uno sforzo troppo complicato quello di far comunicare le regioni tra di loro: “Non credo che sia così complicato – smentisce la Merlino - Il problema è capire il bacino di utenza per la vaccinazione della seconda dose. Perché ci saranno delle regioni con più utenza e altre con meno". Insomma, non sono un mistero le enormi discrepanze con la campagna vaccinale tra le regioni italiane, sottolinea la conduttrice. “Bisogna ragionare in base alla mobilità tra regioni. Questo problema non c’è solo in Italia – afferma Sileri - anche in Usa ci sono delle differenze, su un articolo CNN di ieri, si mostra come fra il Vermont e il Mississippi ci sia una differenza del 30% di vaccinati. È una percentuale importante, noi non abbiamo il 30% di differenza tra le regioni", tiene a precisare il sottosegretario.   

 

 

 

Sileri si è espresso anche sullo slittamento della seconda dose di Pfizer, a dispetto dei malpensanti sulla carenza delle dosi, e risponde così: “Estendere a 42 giorni la seconda dose si è dimostrato efficace. Aveva un’utilità spostare la seconda dose all’inizio della terza ondata, quando noi avevamo un’incidenza importante sui casi di contagio. È vero che come dice Antonella Viola, farlo oggi ha meno significato dal punto di vista epidemiologico, perché siamo in vantaggio rispetto al virus". Quindi è solo una mossa per ovviare alla carenza dei vaccini? Sileri rassicura così: “No, i vaccini stanno arrivando è un’opportunità che le regioni possono giocarsi in base all’andamento del virus sul territorio”. 

 

 

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