Otto e mezzo, "è il momento giusto..." Massimo Cacciari sulla tassa di Enrico Letta: la risposta gela Lilli Gruber
A “Otto e mezzo”, il talk di LA7, giovedì 20 maggio 2021, il professor Massimo Cacciari si schiera con Enrico Letta: “Sì alla tassa di successione, è il momento giusto. Draghi al Quirinale? Solo in un caso". Lilli Gruber apre la puntata di “Otto e Mezzo” con il no del premier Mario Draghi all’idea del segretario del Pd, Enrico Letta di reintrodurre la tassa di successione per i patrimoni che superano il milione di euro come aiuto concreto alla generazione Covid.
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Il filosofo Massimo Cacciari non ha la minima esitazione: “Siamo un Paese strano, in Giappone ci sono tasse spaventose sulle eredità e il Giappone non è certo un paese comunista. Io condivido in toto la proposta di Letta. Non è il momento? E allora lo richiederemo tra due, tre mesi quando faremo la finanziaria, in qualche modo dovremo affrontare il debito spaventoso che stiamo accumulando e questa proposta è di un’equità evidente. Sarà venuto il momento di dire la verità agli italiani? Mi sembra assurdo parlarne, è una manovra logica ed equa” e ha aggiunto: “La vera riforma è quella fiscale. Ma questo governo non farà alcuna riforma. L’Europa non ci dà i soldi del Recovery? Ce li dà come ha sempre fatto. Ma non scherziamo! Quale riforme vuoi che faccia un governo dove ci sono Salvini e Letta. Non è la posizione di Salvini, è la verità fattuale, serve un governo forte e questo non lo è. Manco la tassa di successione fanno! I segnali di oggi non sono molto buoni, significa che Draghi deve dire no a una riforma che è di buon senso per tenere insieme la maggioranza”.
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Cacciari trova sponda nell’ex magistrato Carofiglio: “Sono d’accordo. In Francia la chiamano tassa sulla fortuna e a Draghi rimprovero di aver fatto una battuta al di sotto del suo livello. Anche l’argomento che nei periodi di recessione bisogna dare i soldi e non prenderli, non mi convince”. Sulla partita a poker per il Quirinale, il professor Cacciari vede solo due scenari: “Mattarella ha detto che non resta, ma lo aveva detto anche Napolitano e sappiamo come è finita. E anche lui davvero non voleva rimanere. Se Draghi, alla fine dell’anno ha fatto le riforme, cosa di cui dubito, può salire al Quirinale perché questi partiti lo sostengono di sicuro, ma se siamo ancora in mezzo al guado devono tenersi ancora Draghi e Mattarella deve fare il bis”.