Lotta per la parola
Senato, L’Alternativa C’è occupa l'aula di Palazzo Madama per protesta: nessun riconoscimento o diritto di parola
È stata una notte bianca per i quattro senatori di L’Alternativa C’è che ieri sera, dopo la chiusura della seduta, hanno occupato l’aula di Palazzo Madama. Si tratta dei senatori Bianca Laura Granato, Luisa Angrisani, Margherita Corrado e Mattia Crucioli. I quattro protestavano contro quanto detto ieri dalla presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha annunciato una decisione della Giunta per il Regolamento presa lo scorso 11 maggio. La presidente ha comunicato che L’ Alternativa c’è non sarà riconosciuta come componente del Senato e che il diritto di prendere la parola in dissenso dal Gruppo Misto, del quale fa parte L’ Alternativa C’è, sarà deciso di seduta in seduta dai capigruppo di tutti gli altri partiti.
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“«Potremo parlare solo quando non daremo fastidio, cioè mai”, denunciano i quattro senatori. Un altro episodio ha poi creato un ulteriore danno per L’ Alternativa C’è: il vicepresidente di turno, il leghista Roberto Calderoli, ha chiamato per intervenire in dissenso ma le ha poi negato la parola perché aveva tardato una manciata di secondi ad alzarsi: “Io non sono qui al servizio di nessuno. Chiamo chi vuole parlare, se uno non si alza e non parla io dichiaro aperta la votazione”, ha detto Calderoli tra le proteste dei senatori. Momenti di tensione poi nella notte in aula: i questori di Palazzo Madama, Laura Bottici del Movimento 5 Stelle e Antonio de Poli di Forza Italia, per liberare l’aula occupata hanno minacciato i quattro senatori di spegnere le luci nell’emiciclo e di farli allontanare a forza dall’aula, sottolineando il divieto di fare dirette dall’interno dell’aula. Alla fine i questori hanno soprasseduto lasciando i senatori di L’ Alternativa C’è ai loro posti in aula. Questa mattina poi i servizi per la sanificazione dell’aula sono stati espletati alla presenza dei senatori, che hanno occupato i posti della presidenza.
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In tarda mattinata i quattro hanno liberato l’aula del Senato. La svolta questa mattina, con la convocazione dei quattro da parte della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Se avessero accettato la convocazione e di liberare quindi i banchi della presidenza il vicepresidente Ignazio La Russa si era impegnato a rimandare la seduta di mezz’ora. “Siamo andati dalla presidente e siamo arrivati ad un accordo”, dice la senatrice Bianca Laura Granato. La presidente Casellati proporrà ai capigruppo dei partiti di concedere un tempo massimo per il gruppo misto di 12 minuti per gli interventi in dissenso, da dividersi in 4 interventi da 3 minuti ciascuno. “Così ogni componente interna al Gruppo misto, anche se non formalmente costituita, potrà esprimere la propria opinione in dissenso a quella del Gruppo”, ha aggiunto la senatrice Granato. “La lotta paga - ha commentato il senatore Mattia Crucioli - Dopo una notte di occupazione, dopo esserci insediati nei banchi della presidenza, abbiamo ottenuto la sospensione dell’aula e l’impegno della presidente Casellati per il ripristino dei 3 minuti della dichiarazione in dissenso”.