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Non c'è pace per il ddl Zan. Il Pd accusa il centrodestra: tensione in Commissione Giustizia

Nadia Pietrafitta
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Nuovo duello sulla legge contro l'omofobia in commissione Giustizia al Senato. La «mossa» del centrodestra, questa volta, riguarda l'abbinamento al ddl Zan, già approvato dalla Camera, di un provvedimento a prima firma Licia Ronzulli (FI), sottoscritto anche dal leader della Lega Matteo Salvini, Paola Binetti (Udc) e Gaetano Quagliariello (Cambiamo!). Pd e M55 non sono d'accordo e chiedono al presidente della seconda commissione di palazzo Madama, Andrea Ostellari, del Carroccio, di votare sul congiungimento dei testi. Il leghista nega questa possibilità e scoppia la bagarre. Monica Cirinnà lascia palazzo della Minerva, dove si tiene la riunione, furente. Ostellari «si rifiuta di farci votare e strappa di nuovo sul regolamento ma fa una forzatura inutile», attacca. «Il disegno di legge Ronzulli è un testo in antitesi - dice sicura Anna Rossomando - Come se si proponesse in abbinata un testo soppressivo. Ci sembra un metodo per non discutere e non per discutere».

 

 

Il ddl Zan e il ddl Ronzulli «sono due cose completamente diverse, è un testo pretestuoso. La commissione è ancora una volta presa in ostaggio», le fa eco la pentastellata Alessandra Maiorino. «Non è finita - promette battaglia Franco Mirabelli - Abbiamo chiesto anche che vengano fissati tempi certi con l'impegno di arrivare a fine giugno a chiudere la discussione generale per adottare un testo base e andare in aula. Il presidente si è riservato di decidere, vedremo giovedì il calendario che ci verrà proposto e decideremo». Ostellari, però, respinge le critiche al mittente. «I regolamenti esistono per tutelare anche chi non li conosce. Mi spiace per chi grida allo strappo, certificando una certa ignoranza delle regole. o, peggio, la volontà di trasgredirle. Oggi in commissione Giustizia ho applicato l'articolo 51 del regolamento del Senato e quindi ho congiunto il ddl Zan con il ddl Ronzulli-Salvini, che saranno trattati insieme. Basta bugie e basta pretendere scorciatoie. Proseguiamo il dibattito serenamente. La democrazia funziona così», taglia corto.

 

 

Anche per Ronzulli Ostellari «non ha fatto altro che applicare il regolamento». «Il motivo per cui Pd e MSS non vogliono congiungere i testi e vogliono correre - attacca - è che vogliono piantare una bandierina. Senza ideologia penso che in poco tempo potremo avere una legge condivisa». «Il ddl - dice riprendendo le parole del presidente della Cei Gualtiero Bassetti - ha bisogno di essere migliorato non affossato». Adesso si andrà avanti con le audizioni. Sono oltre 120 le richieste di audizione presentate dai partiti (70 dalla Lega, 30 da FI, 10 da Iv, 9 dal Pd e 5 dal MSS). Al Carroccio Ostellari ha chiesto di ridurre il numero delle associazioni da ascoltare. «Lo faremo - assicura Simone Pillon - ma garantendo che larga parte della società civile venga sentita».

 

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