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Roma, il sondaggio che gela il Pd: quanti dem voterebbero Roberto Gualtieri. Il clamoroso autogol di Letta
Neanche i loro lo voterebbero. Se il centrodestra non ride per la scelta del candidato alla carica di sindaco di Roma nel centrosinistra farebbero bene a piangere a dirotto. Già, perché la scelta del segretario del Pd Enrico Letta di lanciare il nome di Roberto Gualtieri per il Campidoglio lascia di ghiaccio gli elettori del Partito democratico.
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L'ultima dimostrazione arriva al sondaggio presentato da Luisella Costamagna ad Agorà, martedì 18 maggio si Rai3. Tra i nomi che circolano chi vedrebbe bene come sindaco di Roma, è la domanda agli intervistati di ogni schieramento politico. Ebbene. i primi due piazzati sono quelli che hanno detto no al centrosinistra e al centrodestra. Nicola Zingaretti e Guido Bertolaso, "visti bene" dal 19 per cento degli intervistati.
Segue la sindaca in carica Virginia Raggi che raccimola il 14 per cento, formato dal 76% di elettori M5s.
E Gualtieri? Raccoglie solo l'8 per cento, come Carlo Calenda. L'ex ministro dell'Economia del governo Conte bis è sostenuto, il risultato è clamoroso, solo a un elettore del Pd su quattro intervistato nel sondaggio. Un bagno di sangue per il consenso dem con gli elettori (38%) che chiedono Zingaretti e mentre l'11 per cento preferisce perfino Calenda a Gualtieri.
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In studio ad Agorà il pannello fa scaldare gli animi. Il nome di Gualtieri è un errore del segretario Enrico Letta, attacca Sarina Biraghi: "Dovrebbe candidare una donna". Sbottano Claudia Fusani e Stefano Fassina, che ha annunciato che correrà alle primarie per il Campidoglio dichiarando: "Sono pronto. Metto a disposizione la mia candidatura per Sinistra Italiana e art 1 - mdp, a tutta la sinistra, ma se c'è una donna mi tiro indietro". "Non sono gli uomini che devono candidare le donne", dice Fassina. E allora perché le donne non si candidano e, quelle che lo fanno come Monica Cirinnà, si ritirano?. "Prevalgono le logiche di corrente", conclude Fassina cher non vede l'ora di puntare il dito contro il Pd.