la guerra del coprifuoco
Draghi non faccia Melina, ristoratori in pressing sulle riaperture
Oggi si decide su riaperture e coprifuoco. Ma i ristoratori non vogliono altre perdite di tempo e chiedono al governo di non aspettare oltre. «Il comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca) è al centro di una diatriba politica, fra chi ragionevolmente vuole riaprire, sulla base degli indicatori più che positivi e della campagna vaccinale che avanza, e chi, ideologicamente, vuole tenere chiuso il più possibile, continuando a non considerare lo stillicidio dei fallimenti dei piccoli imprenditori che non lavorano dal 25 ottobre scorso, e i drammi di intere famiglie che hanno investito tutto nelle loro aziende. In questo senso, il premier Draghi, che ha già rimandato una volta la cabina di regia, oggi eviti di fare melina. Perché ogni giorno di chiusura che passa, le multinazionali, la delinquenza organizzata, gli usurai, i cinesi con le valigette in mano ringraziano». Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità.
«Il Paese ha bisogno di una decisione basata sulla realtà dei fatti, scevra da ideologie, e lungimirante. E soprattutto veloce: perché alla riunione di oggi dovrà seguire un Consiglio dei ministri con un decreto che dia finalmente via libera alle aperture di tutti i ristoranti a pieno regime e allo spostamento – meglio se abolizione – del coprifuoco. Per vedere concretizzato tutto questo, il comparto dell’ospitalità a tavola non può aspettare un’altra settimana», ha concluso Paolo Bianchini.