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Telefonata di fuoco tra Mario Draghi e Giuseppe Conte. Il retroscena sui servizi segreti: "Colpo basso, non dovevi farlo"

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È bollente la linea tra Mario Draghi e Giuseppe Conte sulla questione dei servizi segreti. L’attuale Premier ha chiamato l’ex inquilino di Palazzo Chigi per avvertirlo del cambio della guardia al Dis, con Gennaro Vecchione sostituito con Elisabetta Belloni. «Mario, che piacere sentirti, non sai quanto sia felice per questa telefonata», la risposta raggiante ed emozionata di Conte non appena sente la voce di Draghi, ma di lì a poco la situazione degenera. 

 

 

«Questa proprio non me la dovevi fare. È davvero un colpo basso», la frase di Conte riferita da Il Giornale. Non si fa attendere la gelida replica di Draghi «Non potevo più aspettare. Mi dispiace, la situazione è diventata insostenibile, sono sommerso dalle proteste. Troppe storie, troppe voci. Ho deciso di cambiare». «No, non puoi farlo, ripensaci», il tentativo di convincimento, ma la porta resta chiusa «Nulla di personale, io questo Vecchione non lo conosco nemmeno. Ma la scelta è presa». La telefonata a questo punto diventa di fuoco e prende una brutta piega, con Draghi che è riuscito a mantenere il giusto aplomb.

 

 

«Conte è furioso», riferiscono fonti del Movimento 5 Stelle, «Fuori dalla grazia di Dio», dice un ministro grillino. «Una discussione lunga e tesa, Giuseppe ha espresso il suo disappunto» il retroscena, che spiega come Conte fumasse di rabbia e abbia evidenziato poi ai suoi fedelissimi lo smacco personale. «Io lo ho appoggiato insieme al movimento, gli ho aperto la strada», lo sfogo di Conte, che già durante i giorni in cui cambiava il Governo aveva pressato Draghi sulla questione Vecchione.

 

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