Vaccini, migranti e coprifuoco, Draghi detta la linea alla Camera
Vaccini, migranti, coprifuoco, turismo e riaperture. Mario Draghi ha risposto al suo primo Question Time alla Camera, affrontando tutte le urgenze sul tavolo e i temi caldi del momento. «Sblocco delle esportazioni, aumento della produzione, individuazione di nuovi siti» per la produzione «accanto ad una riflessione sulla liberalizzazione dei vaccini». Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, rispondendo al Question time della Camera ad un’interrogazione del Movimento 5 stelle sulla disciplina dei brevetti dei vaccini. «La posizione espressa dal Presidente Biden si chiarirà nei prossimi giorni - ha proseguito il premier - ma è evidente che nasce da una semplice considerazione: c’è uno sbilanciamento tra la posizione delle grandi case farmaceutiche che hanno ricevuto imponenti sovvenzioni governative e quella dei Paesi più poveri al mondo che o non hanno accesso o non hanno denaro per poter comprare i vaccini. L’indirizzo verso cui si muove questa dichiarazione degli Stati Uniti quindi va condiviso. C’è ovviamente un rischio che va evitato: che cioè la sospensione dei brevetti rappresenti un disincentivo alla ricerca e alla produzione dei vaccini. Una sospensione temporanea, circoscritta, ben definita non dovrebbe costituire un disincentivo». «La questione - ha spiegato ancora Draghi - rimane più complessa che non la sola liberalizzazione dei vaccini, perché non assicura la produzione dei vaccini, soprattutto quelli di nuova generazione su cui noi facciamo massimo assegnamento, cioè quelli basati sulla tecnica mRNA: è complessa, richiede tecnologia, specializzazione, organizzazione, non è facilmente replicabile anche disponendo del brevetto».
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Il tema caldo di queste ore è naturalmente quello di riaperture e coprifuoco. «Dobbiamo essere attenti a bilanciare le ragioni dell’economia con quelle della salute. I matrimoni sono un’occasione di socialità che può favorire la diffusione del contagio. Come in altri casi, il Governo intende adottare un approccio graduale e allentare le restrizioni a seconda dell’andamento epidemiologico e della campagna vaccinale». Riflettori puntati anche sul turismo. «Il nostro obiettivo è riaprire al più presto l’Italia al turismo nostro e a quello straniero. Sono d’accordo che il turismo sia un settore di enorme importanza per il nostro Paese. La pandemia ha avuto sugli operatori effetti economici ingenti, e siamo all’opera per permettere loro di ripartire quanto prima, e con la massima sicurezza». Così il premier Mario Draghi, rispondendo al Question time alla Camera. «In questo senso - illustra - la prima iniziativa a sostegno del turismo è lo sforzo che il governo, nella figura del Commissario straordinario, sta compiendo per procedere rapidamente al completamento della campagna vaccinale. Secondo il calendario del Commissario, tra fine giugno e inizio luglio avremo vaccinato almeno con una dose le persone fragili e quelle maggiori di 60 anni, che rappresentano quelle più a rischio. La vaccinazione sta già portando a un calo dei contagi tra i più anziani e a una riduzione della pressione sulle strutture ospedaliere. Questi miglioramenti consentiranno una graduale e progressiva riapertura del Paese. Per quanto riguarda i flussi turistici, prevediamo di ampliare la sperimentazione dei voli "Covid-tested", che includa più linee, più rotte e più aeroporti».
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Poi il premier ha risposto alla Camera anche sul tema dell'emegenza migranti. «Il Governo italiano è impegnato: a promuovere le opportune iniziative bilaterali; a condurre un’azione da parte dell’Unione europea affinché le autorità libiche contrastino i traffici di armi e di esseri umani nel rispetto dei diritti umani; e a esercitare una pressione intraeuropea affinché si torni ad una redistribuzione credibile ed efficace dei migranti approdati in Italia». Lo dice il premier, Mario Draghi, durante il question time alla Camera.
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