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"Io sono Giorgia", Meloni bestseller alla faccia dei censori

Arnaldo Magro
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Lo avevamo già scritto, in verità anticipandolo anche prima altri. Il libro di Giorgia Meloni, dopo neanche 24 ore dall’uscita, è già il libro più venduto nel Paese. “Io sono Giorgia” è in testa alle classifiche delle librerie. Tutte, tranne una di Tor bella Monaca, malignerebbe qualcuno. (Se il libraio di zona concorrente, è stato scaltro, facendo magari il doppio delle ordinazioni, ora conterà probabilmente il doppio degli incassi).

È stata l’occasione questa, per i due leader del cdx, per sentirsi e scambiarsi reciprocamente gli auguri, per governare insieme al più presto. Con buona pace di chi, li vorrebbe sempre in lite. Tornando al libro, a differenza di quanto sostiene qualche malpensante, le 300 pagine sono state scritte interamente dal pugno della Meloni. “È stato un lungo viaggio, scavando nei meandri dei ricordi. Durato mesi.” Un percorso a tratti divertente. Anche perché non era sola. A farle compagnia nei ricordi, anche l’amico fraterno Giovanbattista Fazzolari. senatore di FdI, punto fermo del partito e fedelissimo della Meloni. È con lui ad esempio, che disegna le strategie prospettiche del partito o approfondisce le ospitate in tivù. Lui l’unica persona di cui si fida ciecamente.

Una curiosità per i futuri intervistatori della Meloni dunque. Al solo fine di evitare le stesse domande. Non per altro. Potrebbe risultare curioso chiedere magari, come è nata l’amicizia inossidabile con “spugna.” Di quel viaggio a Moena e di quel risveglio, in un luogo decisamente insolito. Più di 20 anni sono passati da quella vacanza ma l’effetto amarcord, si fa sentire per quei ragazzi, oggi proprio come allora. E' più forte di lei, evidentemente.
 

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