sfogo totale
Ultima volta in tv, perché Galli dice basta al piccolo schermo. Con chi se la prende
Un arrivederci alla tv quello di Massimo Galli, almeno per quindici giorni ha tenuto a specificare da Myrta Merlino. Nella trasmissione di La 7, L’Aria che tira, nella puntata di martedì 11 maggio l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano annuncia l’addio al piccolo schermo almeno per il momento. “I miei autori mi hanno detto che oggi è l’ultimo giorno in tv per lei, mi dica che non è vero”, esclama la Merlino. Galli conferma così: “E' assolutamente vero, l’ultima volta sarà questa sera, perché per almeno 15 giorni ho da lavorare, studiare, fare altro. Quello che dovevo dire l’ho detto se non emergono fatti straordinari nuovi preferisco fare a meno non soltanto di fare televisione ma anche di rilasciare interviste”.
Poi continua lanciando la frecciata ai giornalisti ospiti della puntata: “Anche perché alcuni signori, presenti inclusi, riescono ad elaborare assolute fake news, mettendo insieme affermazioni fasulle. E io non ho voglia di alimentare la balla quotidiana.” A quel punto la Merlino chiede al professore a chi si riferisce, visto che in collegamento si trovano il direttore di Libero, Pietro Senaldi e Luciano Fontana del Corriere della Sera: “Faccia lei e va sul bersaglio giusto”, continua Galli.
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Dopo l’annuncio dell’addio provvisorio alla televisione è il momento di tornare a parlare dei vaccini, Galli spiega in un’intervista che i vaccini che sono a disposizione ora non sono in grado di raggiungere l’immunità di gregge: “E' maledettamente così, per avere un’immunità di gregge bisogna che ci sia una condizione che non permette al virus di circolare. Una situazione di immunità delle persone vaccinate che blocca la circolazione del virus è evidentissimo che quello che stiamo facendo ora è vaccinare per evitare alle persone di andare in ospedale, in rianimazione o al cimitero. Stiamo vedendo delle reinfezioni in persone vaccinate.” Poi continua lanciando un campanello di allarme: “Per quanto la vaccinazione come, ad esempio, Pfizer abbia il 97 per cento di efficacia per contrastare queste tre cose, purtroppo la percentuale di persone che si infettano con malattia mite con le varianti è una percentuale non trascurabile”.
Durante l’intervista all’infettivologo, la Merlino fa notare come sia stranamente cauto nelle risposte. “E' molto soft oggi sembra quasi aperturista” - ironizza la conduttrice. Galli risponde così: “Qui bisogna stare molto attenti a parlare, perché poi ci sono i soliti inventori. Se dico che è importante fare dei test qualcuno magari va a finire a dire che devo supportare qualche casa farmaceutica, o produttore di test”. La Merlino a questo punto chiede la prova verità e chiede direttamente ai direttori di giornale in collegamento con lei. Il mea culpa arriva dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana: “Sono io che ho fatto arrabbiare Galli, questa volta Senaldi non è responsabile. Il professore si è arrabbiato perché abbiamo pubblicato insieme due interviste, la sua e quella del professor Matteo Bassetti” nel frattempo si inserisce Galli: “Per consolarla lo ha fatto anche un altro giornale il giorno dopo, e perdonatemi ma quello è abbastanza giornalismo di bassa lega.”