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Sicilia, Musumeci: pronto a ricandidarmi per proseguire il progetto

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Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, intende ricandidarsi alla presidenza. Lo ribadisce in una intervista a Repubblica Palermo. «Nel 2017 sono stato la sintesi di un centrodestra che non era certamente considerato vincente». Oggi la sua «squadra», tra «mille difficoltà», ha aggiunto, «sta provando a rimettere in piedi la Regione, fra tante macerie. Sento di non dover fermare questa azione e sono certo che nessuno vorrà favorire divisioni».

E sull’ex assessore alla Salute Ruggero Razza, dimessosi in quanto indagato nell’inchiesta sui presunti falsi dati Covid alla Regione: «Il lavoro svolto in tre è sotto gli occhi di tutti ed è stato diffusamente apprezzato, persino dagli oppositori più leali. Sulla vicenda giudiziaria ho espresso subito due considerazioni: il rispetto per la magistratura e la consapevolezza che in Sicilia non abbiamo mai ritardato decisioni per contenere la pandemia».

«Nel rapporto con gli alleati continuo a credere, al di là della dialettica che spesso è comprensibile, qualche altra volta lo è meno, che se siedi al tavolo del governo c’è un solo modo per risolvere ogni divergenza: confrontarsi e far prevalere le ragioni dello stare insieme rispetto a quelle che potrebbero portare a dividersi. Anche perché in Sicilia, quando ci si divide, si fa solo il gioco della sinistra, che da noi è minoranza strutturale», ha detto il governatore. «Abbiamo - ha aggiunto - una grande responsabilità: lavoriamo tanto e comunichiamo poco. Me la assumo io per primo. La pandemia ha fatto il resto. Ma in questi prossimi mesi - se ci liberiamo del Covid - vorrò essere presente in ogni provincia della Sicilia per raccontare quello che è stato fatto e quello che vogliamo realizzare. Però di tutto si può parlare, tranne che di immobilismo». E sulle prossime elezioni Regionali il Governatore ha continuato: «Nel 2017 sono stato la sintesi di un centrodestra che non era certamente considerato vincente. È stata la prima grande vittoria in controtendenza nazionale. Oggi non sto governando da solo, siamo una squadra. Ed è una squadra che, tra mille difficoltà, sta provando a rimettere in piedi la Regione, fra tante macerie. Sento di non dover fermare questa azione e sono certo che nessuno vorrà favorire divisioni».

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