Verissimo, la confessione di Giorgia Meloni: "L'unica capace di zittirmi...” Poi le lacrime per gli hater
Giorgia Meloni si commuove negli studi di Verissimo, scoprendo al pubblico una parte inedita di sé. La leader di Fratelli d’Italia è ospite nel salotto di Silvia Toffanin nella puntata di sabato 8 maggio, dove ripercorre la sua infanzia parlando del suo rapporto con la famiglia, l’amore per la sorella e l’assenza del padre: “Quando mia mamma ha scoperto di aspettare me aveva 23 anni e la storia con mio padre era quasi del tutto finita. Tutte le persone accanto a lei le consigliavano di non portare a termine la gravidanza, lei si era quasi convinta. Ad un certo punto però prima di andare a fare le analisi per di routine prima dell’aborto ci ha ripensato. Mia mamma ha incontrato molte difficoltà nella vita, ha cresciuto due figlie da sola. A lei devo tutto. È una persona molto dura, non è remissiva, non le piace fare la vittima. Ma abbiamo visto tante difficoltà. Il suo giudizio è uno dei giudizi che tempo di più al mondo.”
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Non sono mancate le confessioni sul legame speciale che ha con la sorella, più grande di un anno e mezzo: “Mia sorella mi raccontava le favole, e ancora oggi è l’unica persona al mondo con cui ho bisogno di parlare per chiacchierare, per sfogarmi, non c’è nulla di me che lei non conosca. È sempre stata la mia guida – poi ha aggiunto- è l’unica in grado di farmi stare zitta.” Più difficile invece è il rapporto con il padre, una figura del tutto assente nella sua vita: “Mio padre non è mai stato con noi, non lo ricordo proprio. Lui lo abbiamo frequentato, una-due settimane all’anno alle Canarie per undici anni. Dopo un suo discorso, che in buona sostanza ci diceva che nell’ambito delle sue priorità la persona con cui si era sposato e con la quale ha avuto altri figli, veniva prima di noi. Io da quel momento non l’ho mai più voluto sentire. Quando mio padre è morto io non sono riuscita a provare qualcosa. È come se fosse stato uno sconosciuto” racconta la Meloni.
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Sempre ai microfoni di Verissimo, Giorgia Meloni racconta gli episodi di bullismo che ha subito da piccola: “Mi dicevano ‘vattene cicciona’, i nemici hanno sempre un’utilità. Se tu reagisci e non scappi sono sempre utili a crescere a migliorarsi e a mettersi in discussione”.
La leader di Fratelli d’Italia, che l'11 maggio pubblicherà il suo libro “Io sono Giorgia” ha parlato della sua carriera nel mondo della politica: “Non mi sono mai sentita discriminata per il fatto di essere una donna, ma magari a qualcuno non piaceva l’idea di avermi come condottiera - poi ironizza - forse perché ero anche piccola di statura, avranno pensato chissà se questa ce la fa”.
Se c’è qualcosa che spaventa la Meloni ad oggi non sono le critiche perché: “Gli insulti non li leggo e non mi fanno quasi più male”. Ma ciò che più la preoccupa è proteggere sua figlia, la piccola Ginevra: “ho sofferto quando annunciai di aspettare mia figlia Ginevra al Family Day. Ci sono stati molti hater che mi hanno augurato di abortire, molti avevano presto quell’annuncio come un messaggio provocatorio e mi sono sentita in colpa per lei” - confessa. Infine, legge una lettera molto toccante, scritta proprio per Ginevra. Delle parole piene di sentimento pronunciate da una mamma che molto spesso sente di sottrarre troppo tempo alla figlia a causa del lavoro: “Spero riuscirai a perdonarmi per le tue piccole conquiste quotidiane che mi sono persa. Spero che quando sarai abbastanza grande riuscirai a comprendermi e sarai orgogliosa della tua mamma”.