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Troppe disuguaglianze, danneggiati giovani e donne: Mario Draghi contro l'ingiusto sistema dell'Unione Europea

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Mario Draghi, presidente del Consiglio italiano, ha partecipato al Social Summit di Porto, il vertice europeo dedicato ai diritti sociali, che va in scena a quattro anni di distanza dall’incontro sociale di Goteborg. “Nell'Unione Europea - esordisce il Premier - un giovane su sette non è occupato, né frequenta un corso di istruzione o di formazione. In Italia siamo vicini a uno su quattro. Il divario nel tasso di occupazione tra uomini e donne nell'Ue si attesta a 11,3 punti percentuali. In Italia è quasi il doppio. Un terzo della popolazione italiana vive nelle regioni del Sud, ma la sua quota di occupazione totale è solo di un quarto. Questa non è l'Italia come dovrebbe essere, né l'Europa come dovrebbe essere. Troppi paesi dell’Ue - continua Draghi - hanno un mercato del lavoro a doppio binario, che avantaggia i ‘garantiti’, in genere i lavoratori più anziani e maschi, a spese dei ‘non garantiti’, come le donne e i giovani. Mentre i cosiddetti garantiti sono meglio retribuiti e godono di una maggiore sicurezza del lavoro, i non garantiti soffrono un vita lavorativa precaria. Questo sistema è profondamente ingiusto e costituisce un ostacolo alla nostra capacità di crescere e di innovare”.

 

 

"L'Italia, grazie al Piano di Ripresa e Resilienza, sta cercando di porre rimedio a questa triste situazione - continua Draghi -. Verranno investiti 6 miliardi di euro per riformare le politiche attive del mercato del lavoro. Il Piano prevede un Programma per l'occupabilità e le competenze, destinato alla formazione e alla riqualificazione di coloro che devono cambiare lavoro o che sono alla ricerca di una prima occupazione, seguendo l'esempio del Programma europeo di garanzia per i giovani”.

 

 

"La cosa più importante è che l'intero recovery plan ha una clausola di condizionalità che riguarda tutti gli investimenti per incoraggiare le imprese ad assumere più donne e giovani. E dovrà essere presa sul serio, è questo il motivo per cui si chiama clausola di condizionalità. L’Italia accoglie con favore il Piano d'azione della Commissione sul Pilastro europeo dei diritti sociali. Il Piano e il Pilastro mettono le esigenze del Mercato unico insieme a quelle di una strategia di crescita più sostenibile ed equa. Ma dobbiamo fare un passo avanti. Come ha detto Costa le società inclusive sono più resilienti, le società meno inclusive sono fragili. Dobbiamo inserire - conclude il Premier italiano - il Pilastro europeo nel semestre europeo".

 

Per Draghi c'è stato qualche momento di stupore: primo a intervenire del gruppo, il premier è però andato lungo rispetto alla scaletta stabilità ed è stato interrotto dalla moderatrice. "Non ho parlato di politiche macroeconomiche", ha provato a dire il presidente del Consiglio italiano, ancora incalzato dalla giornalista: a quel punto è riuscito a esprimere un altro paio di concetti prima di chiudere definitivamente l'intervento.

 

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