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Zan Zan e finiamo tutti in galera, libertà in pericolo con la legge sull'omofobia

Franco Bechis
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Scrivo queste parole perché potrei non poterle scrivere più senza rischiare un procedimento penale. Penso che uno degli orrori più terribili di questo secolo sia l’utero in affitto: disumano, bestiale, da tratta delle schiave. Credo che debba essere vietato da qualsiasi legge nazionale e internazionale e che sia in palese violazione anche della dichiarazione universale dei diritti umani. Lo ripeterei e lo scriverei con forza e decisione venisse mai a qualcuno (ma spero di no in una società democratica) l’idea di permetterlo e regolarlo per legge. Ma rischierei grosso a dirlo se fosse in vigore il Ddl Zan nel testo confuso e abborracciato che senza alcun criterio si insiste nel volere approvare, anche se tutti sanno i danni che provocherebbe. I sostenitori - in mala fede - sostengono che certo, sarebbe meglio modificarne e chiarirne alcune parti troppo generiche, ma che c’è sempre tempo di farlo una volta che diventerà legge. Sappiamo tutti che non accadrebbe mai, e quanti guai hanno combinato testi giuridici portati all’approvazione ben conoscendone le lacune solo per furore ideologico.

 

 

 

Ecco il punto più critico e pericoloso per la libertà di espressione in Italia del Ddl Zan, lo cito come è nel testo di legge: «Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti». Un testo che offre la falsa impressione di difendere l'articolo 21 della Costituzione e la libertà di pensiero, ma poi la condiziona a quel «purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti». Chi ne stabilisce o meno la idoneità a suscitare atti discriminatori o violenti? Perché si lascia così indeterminata la norma, lasciandola ostaggio di qualsiasi interpretazione arbitraria?

Torno alle cose che dicevo in maniera netta sull'utero in affitto. Metti caso che un gruppo di esagitati che non conosco facciano di parte di quelle mie parole un volantino o un cartello da corteo, che sfilino insieme a loro in una manifestazione di protesta che si conclude con qualche atto violento contro una clinica dell'utero in affitto (quando permessa dalla legge), o contro l’abitazione di un personaggio pubblico che notoriamente ne abbia fatto uso per avere una maternità/paternità che la natura del suo rapporto di coppia impediva, finirei sotto processo rischiando il carcere. E questa sarebbe la difesa della libertà di pensiero? Questo tapperebbe la bocca e sottoporrebbe a censura qualsiasi giornale che non aderisse all’unico pensiero concesso come nei regimi totalitari. Bisogna tornare a quei regimi per trovare norme di questo tipo. Penso al lavoro che faccio, certo. Ma accadrebbe anche a qualsiasi cittadino intervistato sul tema magari in una trasmissione radio o tv o a un uomo politico.

 

 

 

Quel testo scritto così non è da paese civile e democratico, non si può fare finta di non vederne i rischi di compressione della democrazia e della libertà di pensiero. Sarebbe indegno di un Parlamento approvarlo così, e indegno dire come fanno alcuni leader politici - e mi sorprendo che fra loro ci sia Enrico Letta - che bisogna approvarlo così come è altrimenti si rischia di perdere tempo e allungare l’iter di approvazione della legge, che dovrebbe tornare alla Camera ed essere approvata per entrare in vigore. Che discorso è? Bisogna approvare un testo scritto con i piedi e pericoloso per la libertà di pensiero per fare prima o perché così chiede un signore come Fedez che ha molti followers pronti a sostenerlo anche se probabilmente nessuno di loro l’avrà letto? Difficile trovare bestialità più grandi di questo modo di fare politica.

Ci sono altri errori e articoli che si prestano a distorsioni meno gravi di questa in quel testo, e a dire il vero molti sono stati segnalati nei pareri avuti dalla stessa maggioranza che ora vuole correre nelle commissioni di merito alla Camera. Quindi li conoscono bene e modificando gli svarioni e riscrivendo alcune righe troppo generiche per non causare guai magari non voluti, si otterrebbe una buona legge. Perché l’idea di fondo del ddl Zan è giusta ed è giusto allargare alla discriminazione sessuale e di genere articoli del nostro codice penale (604 bis e ter) che già stabiliscono le stesse norme repressive sulla discriminazione come sull'odio e la violenza razziale, etnica o religiosa. Troppi fatti di cronaca tremendi dicono che è necessaria quella modifica del codice penale e della legge Mancino. Basta scriverla bene, non lasciarla aperta ad abusi, né correre il rischio di comprimere la libertà di espressione e di informazione come avviene nel testo attuale. Non è urgente una legge per fare una legge. È urgente una buona legge, cosa che il ddl Zan non è solo perché male scritto. Non sarebbe difficile. Ma non è cosa per politici a cui non frega proprio nulla del contenuto di quella legge: solo di sventolare una bandiera sperando di averne poi i benefici elettorali. 

 

 

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