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Di Mare sbugiarda Fedez, la verità sulla telefonata. E la Lega va all'assalto: ha fatto pubblicità occulta

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La guerra dei video sul caso Fedez-Rai continua, con il direttore di Rai3 Franco Di Mare che accusa il rapper di aver manipolato ad arte il filmato che documenta la telefonata con Ilaria Capitani, vicedirettrice della rete, durante la quale si sarebbe consumato il tentativo di censura del monologo pro ddl Zan sul palco del concertone del primo maggio. 

 

In attesa di "fare chiarezza" nell’audizione in Vigilanza prevista per mercoledì 5 maggio alle 19, Di Mare rilancia il video integrale e offre alla sua vice "vicinanza umana e la mia stima professionale". "Ci si rende subito conto che nella sua versione ci sono gravi omissioni e che questi tagli alterano oggettivamente il senso di quanto detto dalla vicedirettrice - scrive su Facebook Di Mare - che nel colloquio esclude fermamente, ben due volte, ogni intenzione censoria e che alla domanda esplicita dell’artista se può esprimere considerazioni che lei reputa inopportune ma lui opportune lei risponde con un netto 'assolutamente'". La stessa domanda che negli stralci pubblicati da Fedez non riceva la tempestiva risposta della Capitani e dell'organizzatore del programma. "Ma di questo nella versione di Fedez non c’è traccia alcuna". "A me francamente spiace sempre quando si manipolano conversazioni per far valere le proprie ragioni - continua Di Mare - che lo abbia fatto un artista del calibro di Fedez che è anche un riferimento positivo per tanti giovani mi spiace ancor di più. Come mi dispiace che molti, troppi, hanno immediatamente preso per buone le sue affermazioni senza neanche prendersi il tempo del prudente approfondimento utile a capire se ci fosse un’altra versione, una diversa verità. Ma purtroppo si sa: ai tempi dei social la velocità conta più della ponderatezza".

 

 La convocazione "da parte del presidente Barachini della commissione di Vigilanza Rai - aggiunge il post - sarà quindi quella la sede per fare chiarezza e al momento è dunque inopportuna ogni mia dichiarazione sulla vicenda", spiega Di Mare.

 

Sulla vicenda va ancora all'assalto la Lega. "Non mi risulta che nessuno della Lega abbia letto preventivamente l’intervento di Fedez, sicuramente nessuno della Vigilanza, anche perché non abbiamo mai avuto alcun atteggiamento censorio. Chi poteva leggerlo sono invece i rappresentanti del Pd e del M5s che hanno lottizzato quella Rete. Dispiace vedere che alcuni giornali vogliano attribuire alla 
Lega responsabilità che stanno tutte a sinistra", ha detto il capogruppo della Lega in Vigilanza Rai, Massimiliano Capitanio, interpellato dall’AGI, a chi gli chiede se è vero che la Lega avesse avuto modo di leggere in anticipo l’intervento di Fedez al concertone del Primo maggio. Ma c'è di più. "Vogliamo vedere il contratto tra la società esterna che ha organizzato il Concertone e la Rai. Dalle prime verifiche che ho fatto risulta che la Rai abbia speso circa 600mila euro tra costi esterni e costi di produzione. Chiederemo approfondimenti per vedere se ci sono gli estremi per un esposto alla Corte dei Conti e per esprimere un atto di indirizzo in Vigilanza, affinché l’Azienda di Servizio Pubblico impugni il contratto alla luce dei gravi errori che ci sono stati sul palco del Concertone e mi riferisco sia all’uso strumentale della festa dei lavoratori per parlare d’altro senza contraddittorio peraltro in una rete pubblica e sia al mancato controllo sulla promozione di marchi pubblicitari da parte di Fedez, cosa assolutamente vietata dalle policy Rai".

Di cosa si parla? Dei loghi Nike ben in vista nell'abbigliamento del rapper al concertone, come sottolineato tra gli altri dal Codacons, nemico giurato del cantante e dei Ferragnez. 

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