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Nessuno mi fa parlare. Sgarbi svela a Giletti la scomoda verità su Grillo

Giorgia Peretti
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Nella puntata di Non è L’Arena di domenica 25 aprile si parla del caso Grillo. Il programma di Massimo Giletti in onda su La 7, ogni domenica dedica un ampio spazio alla vicenda del presunto stupro di gruppo di una ragazza per mano del figlio di Beppe Grillo, Ciro, e altri suoi tre amici. In primo piano il video del leader del Movimento 5 stelle che ha acceso la polemica giudiziaria e messo sotto i riflettori nuovamente una vicenda avvenuta ormai due anni fa.

Ma inaspettatamente, i fari si spostano su una polemica che finisce per toccare anche Lilli Gruber. Ospite in studio Vittorio Sgarbi che accende la scintilla ricordando come la vicenda del figlio di Grillo fosse stata più volte da lui riportata nelle varie trasmissioni, incontrando però l’immediato stop da parte dei conduttori di turno, tra cui anche la Gruber. “Nel 2019 avevi lasciato intendere che l’inchiesta che stava vivendo Grillo avesse inciso in qualche modo sulla creazione del passato governo”, fa notare Giletti al suo ospite. Sgarbi risponde così: "Sono in rapporti molto stretti con i grillini della prima ora a cui Grillo ha confessato che il suo unico problema era tutelare il figlio, quindi il governo Conte 2 nasce per questo...è più importante salvare mio figlio che fare un buon governo", ripete. 

 

 

 

 

Poi approfitta dell’assist per togliersi i sassolini nelle scarpe: “Non l’ho potuto dire, tutto questo mi è stato impedito. Non venivo da te, andavo spesso dalla Gruber, ho provato quattro volte, mi è stato impedito costantemente. Mi diceva: "No, non si può parlare...". Provavo anche da Porro o dalla Palombelli. C’era l’idea di non entrare nel merito della dimensione privata. Tu oggi mi vendichi. Io vedevo il nesso fra la dimensione privata e quella che era l’attività politica di Grillo. La Gruber mi ha impedito di dirlo”, afferma Sgarbi.

 

 

 

Giletti a quel punto trasforma l’assist in un vero e proprio affondo: “Hai fatto un elenco di conduttori importanti, alcuni dei quali nemmeno mi invitano nei loro programmi, non per questo non li difendo. Ognuno decide nei loro programmi quali linee avere e quali personaggi invitare nella massima libertà”. Giletti sembra un fiume in piena e poco dopo continua così: “E’ inutile che dietro le telecamere mi fate "vai avanti" - riferendosi presumibilmente agli autori dietro le quinte - C’è la libertà di dire quello che si vuole. Cairo non mi ha mai chiesto in quattro anni di non dire una cosa. Se la signora Gruber non vuol parlare di tante cose ha la libertà, poi chi guarda giudicherà. Se uno invita sempre gli stessi uomini, se li tenga. Siamo sulla stessa rete, chi se ne frega, viva la libertà della Gruber e di tutti gli altri. Nessun problema”, conclude il conduttore.

 

 

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