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Se la prendono coi ristoranti ma i contagi vengono dai trasporti, Bassetti disintegra il coprifuoco

Giorgia Peretti
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Nel giorno delle riaperture, Matteo Bassetti è ospite a L’aria che tira, il programma di approfondimento politico mattutino sotto la conduzione di Myrta Merlino su La 7. Il tema in discussione di lunedì 26 aprile sul tavolo della conduttrice sono le nuove aperture varate dal governo di Mario Draghi. Si discute attorno al coprifuoco che resta fisso alle 22 e le misure restrittive e poco chiare.

 

 

 

Il direttore del Reparto di Malattie Infettive del San Martino di Genova è noto per le posizioni aperturiste e non tarda a ribadirlo ai microfoni di La 7. Per Bassetti è di fondamentale importanza imparare a vivere con il Covid e dunque la misura del coprifuoco sarebbe poco rilevante nel tentativo di controllare il virus: “Bisogna dire che i principali veicoli di infezione sono i mezzi pubblici insieme alla famiglia, ospedali e luoghi di lavoro. Sono questi i luoghi che rappresentano la prima modalità di contagio. Perché ad oggi sembra che il luogo dei contagi siano solo i ristoranti, i bar e i luoghi della movida. Non è così e bisogna dirlo alle persone. Abbiamo visto che nonostante siano 6 mesi che siamo chiusi i contagi continuano a crescere, quindi mi sembra evidente che le chiusure non abbiano portato grandi risultati nel contenimento della pandemia".

Per l’infettivologo occorre ragionare in un’altra ottica, quella che prevede la convivenza con la malattia che molto probabilmente continuerà a circolare nonostante le misure restrittive. “Bisogna pensare in maniere diversa, guardando le ricerche sul coprifuoco si evince che non c’è una valenza scientifica che afferma con certezza che il coprifuoco sia utile al mantenimento dei contagi” - dice Bassetti - In un panorama politico confuso che dà indicazioni contrastanti da ministro a ministro, il professore esorta ad una comunicazione più efficace: “La gente ora non comprende più cosa è giusto e cosa è sbagliato. Noi dobbiamo insegnare alle persone i comportamenti virtuosi che ci aiutino a non contagiarci. Fino a questo momento abbiamo fatto solo terrorismo e divieti. Bisogna coinvolgere le persone e insegnargli ad imparare a vivere con il virus".

 

 

 

Nel corso del suo intervento si è espresso anche sulla questione dell’uso della mascherina dopo il vaccino. Bassetti ha più volte ribadito di essere contrario alle procedure imposte ai vaccinati dopo essere venuti a contatto con un positivo. Procedure che prevedevano quarantena e tampone dopo il contatto col contagiato. Dopo aver visto il post di Roberto Burioni e Alberto Zangrillo, in cui sostanzialmente si evidenzia che non vi è necessita di mascherina tra vaccinati, Bassetti commenta così: “Quello che dice Burioni e Zangrillo, è vero. Tra vaccinati possiamo non usare la mascherina. Se sei vaccinato ed entri in contatto con un positivo non devi fare né il tampone né la quarantena. Questo va detto alle persone perché è un incentivo che li spinge a vaccinarsi. In un mondo in cui siamo tutti vaccinati anche se il virus continua a circolare non è un problema, ricordiamoci che il vaccino serve per evitare il ricovero in ospedale.” conclude Bassetti.

 

 

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