Senza superbonus niente Recovery, Draghi diventa ostaggio del M5s
«Quando il Movimento 5 Stelle ha proposto l’idea del Superbonus al 110% col governo Conte, lo ha fatto per dare al paese una misura trainante per la ripresa economica. Un meccanismo fiscale "shock" per provocare uno scossone al settore dell’edilizia, comparto produttivo che come noto se ne tira dietro tanti altri, e un primo vero tassello verso quella transizione ecologica fondamentale per il futuro prossimo del paese. Questa misura in tre mesi ha già superato quota un miliardo di lavori, tanto che nei giorni scorsi in tanti ne hanno chiesto al nostro fianco la proroga a tutto il 2023, da Confindustria all’Ance, dalla Cna agli ordini professionali passando per Abi e tanti altri protagonisti della filiera. Stamane dai giornali apprendiamo che nelle bozze del PNRR questo prolungamento non sarebbe previsto. Non solo: allo stato attuale, non c’è alcuno scenario di proroga neanche al di fuori del piano di ripresa». Così in una nota i senatori M5s della X commissione (Industria, Commercio e Turismo) Gianni Girotto, Cristiano Anastasi, Gianluca Castaldi, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Sergio Vaccaro.
Recovery: bozza, laurea varrà come esame di Stato
«Ecco, parlare di ripresa e tirare il freno a una misura del genere secondo noi è un controsenso, oltreché un grave errore. Per il M5s sarà molto difficile dire sì al PNRR qualora non dovessero arrivare garanzie su questa estensione, perché una brusca interruzione del percorso avviato avrebbe effetti nefasti su una macchina virtuosa che si è appena messa in moto». «Il presidente Draghi lanci un segnale e si impegni subito davanti al Parlamento: bisogna dare certezze tanto alle imprese tanto ai cittadini. Abbiamo un’occasione unica davanti, sprecarla sarebbe imperdonabile», concludono.