politica e consenso
"La prima volta dopo due mesi". Il sondaggio di Agorà, cambia tutto: nuovo trend per Draghi e il governo
È il momento del sondaggio politico nella puntata di Agorà, giovedì 22 aprile, il talk di approfondimento politico condotto da Luisella Costamagna su Rai 3. L’appuntamento giovedì 22 aprile è con l’esperto Fabrizio Masia sull’andamento della fiducia dei leader e nel governo.
Dopo due mesi c'è un nuovo trend in controtendenza per il governo guidato da Mario Draghi che raccoglie il 51 per certo dei giudizi negativi. Cala, infatti, seppur solo di un punto percentuale la sfiducia nell’esecutivo. Il fronte dei "negativi" passa infatti dal 52 per cento al 51.
I favorevoli che erano il 40 per cento degli intervistati nella settimana scorsa e rimangono tali in questa.
"È la prima volta in due mesi che registriamo un trend in controtendemza perché i 'negativi' diminuiscono", probabilmente per gli ultimi provvedimenti ma la tenuta del giudizio "dipenderà dall'efficacia" delle misure, sottolinea il sondaggista Masia.
Anche il borsino dei leader sembra subire una fase di stallo, Mario Draghi si inchioda al 51 per certo. Tutto confermato per la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni che nella settimana scorsa era volata al 42 per cento di fiducia, confermandola ancora adesso. Chi invece sembra accusare un colpo negativo è Giuseppe Conte, il leader del nuovo movimento 5 stelle subisce un calo dalle scorse settimane, una piccola inflessione probabilmente legata alla “mala gestio” della bomba mediatica del video di Beppe Grillo, che gli fa perdere punti e scendere al 40 per cento da un vecchio 41.
Lieve inflessione per il segretario del partito demografico Enrico Letta che scende anche lui al 30 per cento perdendo quel punto percentuale dalla settimana scorsa. Stabile invece, il leader della Lega Matteo Salvini al 34 per cento e quello di Forza Italia, Silvio Berlusconi al 28 per cento.
Cresce la fiducia nei governatori Luca Zaia e Bonaccini che aumenta, sia per il presidente leghista del Veneto sia per quello dem dell'Emilia Romagna, di un punto passando dal 35 al 36 per cento.