dalla merlino
Maria Giovanna Maglie senza freni: è la dittatura dei virologi, la Costituzione tirata via con lo sciacquone
“Avviso a solerti Pm e avvocati ambiziosi. Il coprifuoco fino a tutto luglio alle 22 è obiettivamente un sequestro di persona di un popolo e di una nazione”. Questo il tweet di Maria Giovanna Maglie dopo aver appreso la notizia della conferma del coprifuoco fino al 31 luglio. La giornalista è ospite nella puntata di giovedì 22 aprile nel salotto di Myrta Merlino nella trasmissione L’aria che tira, su La 7.
Il tema in discussione sono le misure restrittive che delimitano le progressive riaperture del paese. “Il sequestro di persona degli italiani dura da 14 mesi abbondanti” - continua in studio. Matteo Salvini non è il solo a dover rispondere per sequestro di persona in tribunale. Per Maria Giovanna Maglie, più che il leader della Lega, a doversi preoccupare dovrebbe essere il governo. “Ho usato appositamente il termine popolo e nazione perché il popolo pare che stia da un’altra parte non è nella cabina di regia, non è nei titoli di giornale, non è da nessuna parate. Mario Draghi si dovrebbe preoccupare della pazienza degli italiani. I lavoratori e i ristoratori hanno protestato in piazza e più volte detto alle associazioni che in questo modo loro stanno morendo e insieme è morto anche il paese”.
Per la giornalista i numeri della pandemia sono frutto del lavoro della rappresentazione del terrore fatta dagli esperti del momento. “I virologi sono i nuovi dittatori, nessun ristoro potrà più compensare ciò che non è stato dato quest'anno. Abbiamo la dittatura sanitaria e la dittatura del coprifuoco. La Costituzione l'abbiamo buttata con lo sciacquone. Perché il coprifuoco di certo non c’è nella costituzione”.
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La Merlino le fa notare come anche negli altri paesi europei fosse previsto il coprifuoco per arginare la diffusione del virus ma la Maglie non ci sta e risponde a tono: “Sì ma non lungo come il nostro, non devastante come quello fatto qui in Italia non accompagnato da nulla come il nostro.”
In studio Fabrizio Roncone, giornalista del Corriere della Sera, che invece suggerisce di incalzare il governo affinché conceda dei ristori più sostanziosi in modo da sopportare meglio le chiusure forzate. Anche su questo la giornalista tuona: “Draghi l’altro giorno ha detto che si può fare più debito se c’è più crescita, il termine chiave qui è crescita. Nessun ristoro potrà più compensare tutto quello che è stato perso quest’anno. I ristori ultimi sono stati una miseria, c’è un solo modo: riprendere a produrre, in sicurezza ma riprendere”. Immancabile il commento sulle riaperture delle attività, la Maglie fa notare come con questo ultimo provvedimento di Draghi a riaprire siano solo le scuole: “Non mi sono mai iscritta al club 'Mario Santo subito', riaprono totalmente solamente le scuole coi mezzi pubblici inadeguati. Sapendo che è sui mezzi pubblici che si trasmette soprattutto il virus, abbiamo comprato monopattini e banchi a rotelle pensando che fossero mezzi di trasporto” conclude con sagace ironia la giornalista.