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Centrodestra, venti di tempesta su Speranza. Il vertice "aereo" tra Meloni e Salvini

Arnaldo Magro
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Si è già scritto ma ancora molto se ne farà, della mozione di sfiducia annunciata da Fratelli d’Italia, nei confronti del ministro Roberto Speranza. Sfiducia che un po’ imbarazza la Lega, che ne sottolinea le inefficienze da tempo, ma che ora, non pare intenzionata a votarla.

La prova provata dell’impasse, la dà il Presidente Luca Zaia, con una faccia alquanto eloquente su Rete4, che per svicolare prova a giocarsi la carta del politicamente corretto: «Il Parlamento è sovrano. Aspettiamo che si voti e poi ne parliamo».

 

La mozione di sfiducia a Speranza pare sia stata "suggerita” da Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera, che in questioni parlamentari pare sia non solo avveduto ma anche tra i più astuti. Ora bisognerà attendere e vedere come voterà il Parlamento.

 

La questione pare essere un’altra però, se le mozioni di sfiducia per i ministri cominciassero a fioccare, oggi a Roberto Speranza, domani a Luciana Lamorgese magari, a quel punto cosa faranno gli alleati di centrodestra? Pare che sia Matteo Salvini  che Giorgia Meloni, qualche giorno fa, fossero tra l'altro imbarcati sullo stesso aereo diretto a Milano. Che sia stata l'occasione giusta per parlarne?

 

Il premier Mario Draghi per ora, pare non abbia alcuna intenzione di rinunciare a Roberto Speranza. Avrebbe forse potuto risolvere il problema in forma privata, in prima persona, convocando Speranza vis a vis. Non intende farlo. Farà in modo invece che sia il Parlamento a decidere, proprio come diceva Zaia, perché sia palese quanto sovrano sia.

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