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Nominati i commissari di 57 grandi opere, il piano di Draghi per rimette in moto l'Italia
Oltre alle tanto attese riaperture, a partire dalle attività all'aperto inclusi i ristoranti, nella conferenza stampa di venerdì 16 aprile il premier Mario Draghi ha annunciato un "cambio di passo" anche sulle grandi opere.
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"Il ministro Giovannini, che ringrazio, ed io abbiamo fatto la nomina di 57 commissari per 57 opere" infrastrutturali, ha detto il presidente del Consiglio in conferenza stampa. "Queste erano opere già finanziate e deliberate, aspettavano di essere attuate. Il ministro ha preparato un cronoprogramma dove si vede esattamente la data di apertura dei cantieri", ha detto il premier.
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Oltre alla gestione sanitaria della pandemia serve una cura anche per l'economia del Paese a partire dai sostegni alle anziende in ginocchio. "Dal 30 marzo ad oggi sono stati pagati due miliardi nella prima settimana e nella seconda settimana un miliardo, ma i pagamenti non sono ancora terminati", ha spiegato Draghi sottolineando "la rapidità dei pagamenti" previsti dal decreto sostegni. "Una questione che si è aperta è se si potessero introdurre cambiamenti nei criteri con cui i fondi venivano allocati", ha spiegato: "Il prossimo decreto avrà il fatturato dentro, per tutta una serie di categorie, ma ci sarà anche l’altro criterio dell’utile. Il Mef - ha riferito
Draghi - sta pensando di aggiungere oltre al criterio del fatturato un criterio che riguarda l’utile imponibile fiscale, in modo da vedere i soggetti più colpiti dalla pandemia. Ma non si può avere tutto: con il fatturato i pagamenti sono molto rapidi, con altri parametri i tempi si allungano di 3-4 settimane".
Sul Recovery fund e l'utilizzo dei fondi europei per la ripartenza del Paese Draghi ha annunciato che "ci saranno una serie di provvedimenti di semplificazione che accompagneranno il percorso del Pnrr, altrimenti il programma imponente di investimenti diventa poco credibile", ha detto Draghi in conferenza stampa da Palazzo Chigi.