pranzo vietato
Al ristorante in 40 tra politici e dirigenti, scatta l'inchiesta in Sardegna. "C'è chi è scappato dalla finestra..."
Un pranzo in un hotel di Sardara, nella Sardegna in zona arancione, con una quarantina di persone. Non ospiti qualsiasi ma politici e dirigenti regionali. Scoppia la polemica in Sardegna per il "grande assembramento" vietato, come ammette l'ex assessore regionale Cristiano Erriu cha alla Nuova Sardegna confessa ma senza fare nomi.
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"Ero presente perché invitato da un amico. Non sapevo quanta gente ci fosse, ma ho tenuto un comportamento sbagliato", dice Erriu. "Ora sono un privato cittadino, ma - spiega - in passato ho ricoperto ruoli pubblici importanti e quindi mi scuso con tutti".
Erriu, già presidente dell'Anci regionale e assessore nella giunta di centrosinistra di Francesco Pigliaru, dice che mercoledì scorso non erano presenti esponenti dell'attuale esecutivo.
Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta. È stato interrogato in procura a Cagliari, come persona informata dei fatti, il direttore del corpo forestale regionale Antonio Casula. A quanto si è saputo Casula, sentito dal pubblico ministero Giangiacomo Pilia per circa tre ore, ha confermato di essere stato nel ristorante delle terme di Sardara, confermando anche la presenza dei 19 identificati dalla guardia di finanza. Sugli altri, una ventina circa fuggiti al momento del blitz, continuano le indagini delle fiamme gialle. Qualcuno è anche fuggito da una finestra. E secondo nuove indiscrezioni, qualcuno dei partecipanti al banchetto proibito sarebbe stato trovato dai finanzieri nella piscina delle terme, completamente vestito e con indosso anche le scarpe.
Il pranzo di Sardara, come è stato denominato, ha bloccato ma solo per un giorno i lavori del Consiglio regionale della Sardegna. I consiglieri di minoranza (Pd, Progressisti, LeU e Movimento 5 Stelle) avevano chiesto invano che il presidente Christian Solinas intervenisse in Aula per "chiarire le sua posizione", come ha rimarcato il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus. "Il presidente della regione non può e non deve riferire in aula: ci sono indagini in corso", ha detto la vicepresidente della regione, Alessandra Zedda, intervenendo nell’aula del consiglio regionale dopo la conferenza dei capigruppo consiliari, convocata d’urgenza dopo la bagarre di questa mattina.