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Coprifuoco a mezzanotte e ristoranti aperti a cena: le Regioni lavorano all'accelerata

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La protesta ha raggiunto livelli di guardia alti. Ieri Palazzo Chigi, oggi Circo Massimo e l'Autostrada del Sole, i ristoratori stanno alzando la voce come non hanno mai fatto dall'inizio della pandemia, stremati da mesi di chiusure. E adesso, forse, qualcosa potrebbero finalmente ottenere.

Riapertura dei ristoranti all’aperto anche di sera. È questa, a quanto si apprende, una delle ipotesi a cui stanno lavorando le Regioni e che sarà portata all’attenzione del governo giovedì in conferenza Stato-Regioni, compatibilmente con la situazione epidemiologica. 

In vista dell’incontro di giovedì, le Regioni lavorano a un documento sulle aperture, stando alle voci che trapelano mentre la riunione dei tecnici chiamati a stilarlo è in corso chiederanno la riaperture dei ristoranti anche la sera, privilegiando gli spazi all’aperto. Una richiesta che prende piede anche nel governo, dove qualcuno -spiegano fonti dell’esecutivo all’Adnkronos- valuta l’ipotesi di spostare più avanti le lancette del coprifuoco, dalle 22 a mezzanotte, una richiesta che potrebbe essere avanzata già la settimana prossima. E che farebbe il paio, si ragiona nel governo, con la richiesta che sarebbe stata avanzata dal premier Mario Draghi al Cts, ovvero mettere nero su bianco dei protocolli che non siano anti-economici, con un occhio attento ai settori più in sofferenza. E non c’è dubbio che quello dei ristoranti lo sia.

Per Draghi però c’è una condizione che viene prima di tutte le altre: la tutela della salute. Dunque riaprire solo se la curva epidemiologica e la campagna vaccinale lo consentiranno, dopo aver protetto anziani e fragili. Perciò tutto è ancora da vedere, «alla luce dei contagi e del quadro, per giunta col l’altolà al vaccino J&J - ragiona un ministro "rigorista" - è lunare ora pensare di tornare a vivere di sera». Ma una parte dell’esecutivo e delle Regioni sembra voler accelerare.

 

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