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Decreto Sostegni bis, extra deficit di 40 miliardi: cosa cambia per partite Iva e affitti

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Il governo è pronto a chiedere un extra deficit di 40 miliardi per finanziare i nuovi sostegni all’economia e una piccola quota, 4-5 miliardi circa, del fondo pluriennale ad hoc per le opere escluse dal Recovery plan. La richiesta di scostamento di bilancio, secondo quanto si apprende, dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri tra domani e giovedì, insieme al Documento di economia e finanza che aggiornerà il quadro macroeconomico fissando i nuovi obiettivi di finanza pubblica alla luce dell’impatto della nuova ondata pandemica. Tuttavia la riunione non è ancora stata convocata e non è escluso uno slittamento.

Il quadro di finanza pubblica verrà rivisto alla luce dell’ulteriore richiesta di deficit e terrà conto dell’impatto positivo del Recovery plan già a partire dall’anno in corso. La contrazione attesa nel primo trimestre dovrebbe portare a una revisione al ribasso del Pil tendenziale, che dovrebbe fermarsi poco sopra il 4%, a fronte dell’obiettivo del 6% fissato in autunno, con un effetto di trascinamento sull’indebitamento netto.

Il primo scostamento da 32 miliardi con cui è stato finanziato il decreto Sostegni ha già portato la previsione del disavanzo 2021 dall’obiettivo del 7%, indicato nella Nota di aggiornamento al Def, all’8,8 per cento del Pil. Ora la nuova richiesta di extra deficit farebbe innalzare l’asticella almeno a quota 10%.

Il governo studia inoltre un nuovo meccanismo di indennizzi: accanto ai contributi a fondo perduto erogati in percentuale della perdita media mensile media del fatturato di un anno si valuta la possibilità di risarcire le imprese e le partite Iva anche in base ai costi fissi sostenuti. In particolare dovrebbe essere rifinanziato il credito d’imposta per gli affitti.  Inoltre i nuovi aiuti dovrebbe essere erogati con cadenza bimestrale.

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