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Sul vitalizio a Del Turco vince la solita ridicola propaganda

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Roberto Di Valsassina
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Gentile Direttore, leggo che il M5S e la Lega urlano vittoria per avere tolto il vitalizio a Del Turco facendo mancare il numero legale. In realtà non è vero, tutto è come prima e deve essere ancora deciso. Ma chissenefega della realtà, conta la propaganda e la ridicola ricerca del consenso. Ma di chi? Degli incazzati o, meglio, della gente senza cuore. Del Turco è stato condannato, quindi, come da delibera Grasso, gli si deve sospendere il vitalizio. E che viva, detratte le spese necessarie (escluso il mangiare), con 400 euro al mese, poco importa. È stato condannato. Dura lex sed lex. Ok.

Però mi pongo una serie di interrogativi. E me li pongo pensando agli elettori del M5S (quelli del reddito dei cittadinanza finito anche ai mafiosi), non a quelli della Lega, sono del nord. Cioè me li pongo rispetto a quelli che gridavano onestà, onestà, onestà. Ma cosa è l’onestà? Quando ero giovane era una precondizione, non si insegnava, era nel Dna. Era diritto naturale. Ma ora? In un momento in cui l’etica pubblica e quella privata sono, ahimè, scomparse, cosa è? Credo si sia ridotta al solo rispetto della legge. Ben poco. Orbene, se così è, si sa che la Corte Costituzionale ha abrogato la norma che prevedeva la sospensione della pensione per i condannati? E si sa che nel 2019, credo nella buonafediana spazzacorrotti, la sospensione della pensione e prevista solo per i condannati per reati di terrorismo e mafia che siano latitanti?

Certo, si dirà che il vitalizio non è una pensione, ma purtroppo la Cassazione, a sezioni unite civili, ha affermato la natura previdenziale del vitalizio (cioè essere una pensione). Ma no, che dici. È un bizantinismo, un giuridicismo da azzeccagarbugli. Quello che si diceva quando saltavano ingiustamente molte teste nella rivoluzione francese. Ma almeno quella era una rivoluzione. Che tutto giustificava. Giustificava anche quello che una democrazia normale non avrebbe giustificato mai.

Ma, vede, direttore, proprio qui è il punto. Se onestà è rispettare la legge, non si può immaginare di essere onesti violando la legge per soddisfare le esigenza di una asserita e non definita equità sociale. Ed è una violazione di legge costituzionale la delibera Grasso, in virtù della quale dobbiamo togliere il vitalizio a Del Turco. Quindi che onestà? Un semplice abuso, giustificato, si fa per dire, dai numeri parlamentari e che nel mondo normale sarebbe spazzato via. Va bene, belle parole, però Del Turco può andare a lavorare. E vero in parte. Nel senso che la possibilità di lavorare non annacquerebbe in nulla l oltraggio alla legge, cioe a quella che si è ridotta l'onesta. Purtroppo Del Turco non lo può fare. E malato grave. I giudici, quelli tanto amati dal M5S, gli hanno nominato un amministratore di sostegno riconoscendone l'incapacità. E, allora, per chi ha cuore, e noi italiani ne abbiamo tanto, se è vero che dura lex sed lex è altrettanto vero che summun jus (e qui il diritto non c entra) summa iniuria.

P.s. Leviamo il vitalizio a Del Turco e, nel contempo, al grido onestà onestà onestà, chiediamoci come mai negli organi costituzionali (Camera, Senato, ecc) non vige il tetto di 240mila euro annui. E il M5S che dice?

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