l'aria che tira
"E la mascherina?" La domanda di Myrta Merlino allo sciamano Hermes scatena lo scontro. Furia Borgonovo
A L’Aria che Tira, l’approfondimento sull’attualità di LA7, venerdì 9 aprile, Myrta Merlino ha ospitato Hermes Ferrari, noto per aver manifestato a Roma travestito da sciamano. Ma sono scintille tra il giornalista Borgonovo e la Merlino e tra il ristoratore e il sindaco di Firenze, Dario Nardella: “Lei scambierebbe la sua poltrona con la mia attività?”.
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Myrta Merlino si è collegata con Hermes Ferrari, il ristoratore di Modena che è sceso in piazza a Montecitorio per protestare contro le chiusure a oltranza, travestito da sciamano come l’uomo che nel gennaio scorso diede l’assalto a Capitol Hill in America. La manifestazione sfociò in tafferugli con la polizia e Hermes Ferrari ha precisato: “Mi sono vestito così perché altrimenti nessuno mi avrebbe notato. Ma adesso voglio parlare delle 5.000 persone che erano in piazza quel giorno. Non avevo la mascherina e per questo passo dalla parte del torto? Nei primi tafferugli ce l’avevo ma si è strappato un elastico e l’ho tolta. Tanta gente se l’è tolta dopo la carica della polizia, eravamo disperati e non credevamo che saremmo stati tanti così. Non volevo assolutamente fare un gesto antidemocratico ed entrare a Montecitorio con la forza. Non eravamo armati, ci siamo opposti ai manganelli con le mani, i caschi, cose improvvisate, noi ci siamo arrabbiati quando ci hanno negato di entrare in piazza. I ristori sono stati irrisori. Io ho visto i disobbedienti in tv e ho deciso di aderire al movimento ‘Io Apro’, nel buio, ho visto una luce”.
L’imprenditore ha proseguito il drammatico racconto di un sogno di vita infranto: un’attività iniziata nel 2020, un debito in banca e appena 3.200 euro di ristori a fronte di migliaia di perdite. In collegamento, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha sottolineato che il 99% dei ristoratori gli ha chiesto di riaprire ma solo nel rispetto delle regole e Hermes ha replicato: “E’ dal 5 maggio scorso che scendo in piazza e non ho risposte. Sono mesi che cerchiamo di farvi capire che siamo disperati, mi vengono le lacrime agli occhi a dirlo, mi vergogno. Pensate che mia sorella mi ha prestato per fare la spesa e poter riaprire qualche settimana. Dovete chiedervi come mai c’erano 5.000 persone a Roma. Hanno bastonato le donne. Io sono nato in Belgio, mio fratello lì ha un chiosco di 4 metri per 4 e prende 5.000 euro per le spese fisse e 2.000 euro al mese per vivere. Non avete capito che la metà di noi non riaprirà più. Sindaco, lei scambierebbe il suo posto con il mio o con una partita iva per tre mesi? Sia sincero”.
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Una domanda a cui il primo cittadino di Firenze ha dato una risposta diplomatica e inconsistente: “Il mio compito di sindaco non è fare cambio posto, potrei dirle di sì e farla contento, ma è dare risposte, io sento il peso della disperazione sua e dei suoi colleghi e mi dispiace che vi dividiate in chi rispetta le leggi e chi no e che si facciano passare i poliziotti per malvagi che bastonano. Perché non si può entrare in un ristorante con un certificato di tampone negativo? Facciamo una battaglia di questo tipo”.
I toni si sono accesi ancor di più quando la Merlino ha dato la parola a Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità. Il giornalista l’ha bacchettata per aver sottolineato che i manifestanti non avevano la mascherina: “Mi stupisce che le persone vanno in piazza e poi una serie di giornalisti, commentatori e politici che non hanno la minima idea di cosa significhi avere dei debiti in banca, non poter lavorare e non vedere nemmeno un euro in tasca. Con il loro sedere al caldo si permettono di andare a ravanare nella vita di quest’uomo dicendo che ci sono dei precedenti, andare a cercare qualcosa di male per fargli fare la figura del criminale e del picchiatore invece di chiedersi perché questa gente va in piazza e si prende le bastonate dalla polizia che li carica mentre hanno le mani alzate. Ci si chiede questo invece di stupirsi del fatto che non sono andati in piazza prima. Sono persone disperate e si va a vedere se non hanno le mascherine? Stavano lì a prendere le bastonate e i fumogeni e il problema è che non avevano le mascherine?! Attentato alla democrazia quando i Tribunali hanno detto che i DPCM erano illegittimi? Il problema sono 5.000 persone che non lavorano e protestano? Io sono allibito, allibito. sottolineate che non avevano la mascherina? Giornalisti e commentatori col sedere al caldo non hanno la minima idea di cosa significhi avere dei debiti in banca".
La conduttrice ha ribadito di comprendere le difficoltà di chi protesta visto che ogni giorno gli dà voce: “Io faccio la giornalista con la testa ma anche con il cuore, sono vicinissima a chi protesta perché non può mettere la cena in tavola, è una cosa che sento profondamente. Io ci metto tutta l’empatia anche se ritengo che sia un errore manifestare senza mascherina perché non serve alla causa” e Borgonovo ha chiuso il battibecco con un tono ancora più sferzante: “Eh ma sono loro che non ci dormono la notte, bisognerebbe avere più rispetto e non trattarli come fascisti. E a cosa è servito ubbidire per un anno? E’ servito alla causa stare zitti e buoni per un anno e sentirsi dire ancora ieri: non sappiamo le date di quando riapriremo? Cosa deve fare la gente? E’ normale che uno perde la pazienza, poi si può discutere su chi ha iniziato le violenze. Sulle mascherine, se uno sta in mezzo alle bastonate è chiaro che le perde”.