La delega va all'anti-proibizionista Dadone e i grillini sognano la cannabis libera. Furia Gasparri: Draghi ha sbagliato
La delega alle politiche antidroga del governo è finita a Fabiana Dadone, ministra grillina alle politiche giovanili. Una scelta, quella dell'esecutivo di Mario Draghi annunciata dalla stessa esponente 5stelle ieri sera, che ha fatto sbottare l'opposizione ma anche fatto alzare più di un sopracciglio nella maggioranza. Il motivo è presto detto: la Dadone è dichiaratamente antiproibizionista e così, specie nel Movimento 5 Stelle, le voci della cannabis libera tornano a levarsi nel dibattito politico.
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"La delega alle politiche sulle droghe alla ministra Dadone ha aperto una gara a chi è più oscurantista, con punte di prepotenza notevoli. Sono assolutamente solidale con Fabiana e sono convinto che lavorerà benissimo" spiega Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5S, attaccando le critiche di FdI e Forza Italia, "palesemente aprioristiche e strumentali" perché "confondere le azioni di prevenzione e gestione del complesso fenomeno delle droghe con un generico ’liberi tutti' è frutto di prese di posizione antistoriche che speravamo superate". Il fatto, pontifica il grillino, è che "in Italia esiste un grave problema legato al consumo delle droghe e soprattutto allo strapotere della criminalità organizzata ma anche per questo è arrivato il momento di cominciare a dettare regole civili. La Corte di Cassazione ha già stabilito i limiti entro i quali è consentita la coltivazione della cannabis per uso personale", arriva al punto Perantoni che annuncia: "presto calendarizzeró la proposta di legge per inserire quei principi nel nostro ordinamento, anche per sostenere il diritto dei malati a curarsi con la cannabis".
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Mette le mani avanti il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che annuncia iniziative clamorose contro l'esecutivo di Mario Draghi se passa la linea della cannabis libera: "Non avrei voluto alimentare polemiche sulla questione droghe ma sono costretto a parlare chiaro. È ovvio che nessuna delega può essere interpretata come apertura a legalizzazioni di alcun tipo. Sono pronto a qualsiasi iniziativa contro il governo, se ci fossero cedimenti su questo versante. Draghi se lo metta bene in testa. Forza Italia non può condividere nessuna scelta azzardata. Sulle droghe servono politiche di contrasto, di prevenzione e di recupero, non certo politiche di apertura o di resa". Il messaggio di Gasparri è chiaro, e il senatore lo ribadisce senza remore: "Un governo che andasse avanti in questa direzione sarebbe un governo morto. Lo voglio chiarire perché si passerebbe non all'uscita dal governo ma all'ostruzionismo totale su qualsiasi materia a un governo di questo tipo. Draghi ha sbagliato. Si occupi di vaccini e risarcimenti. Ci sono categorie che aspettano ancora soldi e cittadini che aspettano ancora vaccini. Di questo si deve occupare il governo e per questo abbiamo votato la fiducia Draghi. Qualsiasi altra scelta, soprattutto in materia di droghe, porterebbe al contrasto parlamentare su qualsiasi argomento, ogni giorno. Non c'è bisogno di aggiungere altro".
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Tra gli attacchi più duri alla scelta della Dadone alle politiche antidroga del governo c'è quello di Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. "È positivo il fatto che il premier Draghi abbia affidato ad un ministro la delega governativa alle politiche antidroga; è curioso, però, il fatto che la scelta sia ricaduta su Fabiana Dadone, titolare delle politiche giovanili e dichiaratamente antiproibizionista - afferma l'azzurro - L’esecutivo, attraverso la sua azione, dovrebbe garantire la promozione e l’indirizzo di politiche per prevenire, monitorare e contrastare il diffondersi delle tossicodipendenze e delle alcool-dipendenze. Il ministro Dadone, invece, nel recente passato ha più volte sostenuto pubblicamente la liberalizzazione della cannabis, ed ha sottoscritto proposte di legge per la sua legalizzazione - ricorda - Davvero tra i membri del governo Draghi non c’era una personalità con un ’curriculum’ un tantino meno discutibile? Ci aspettiamo che la Dadone chiarisca presto e in modo inequivocabile le linee guida attraverso le quali intenderà portare avanti il suo mandato. Su questi temi Forza Italia e il centrodestra non faranno sconti: la droga è il male assoluto, non esistono droghe di serie A e di serie B, non ci deve essere alcun tentennamento nella battaglia dello Stato contro gli stupefacenti", conclude.
Ad aprire il fuoco sulla delega alla Dadone era stata ieri la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. "Auspicavamo una smentita ma è arrivata una conferma: il premier Draghi ha affidato la delega governativa alle politiche antidroga alla grillina Fabiana Dadone", ha detto la presiodente del partito di opposizione. "Per anni FdI ha chiesto l’assegnazione della delega perché era scandaloso che nessuno si occupasse a tempo pieno dell’emergenza droga ma è grave e deludente - sottolinea - che per un compito così delicato come la lotta alle dipendenze sia stato scelto un esponente politico firmatario di proposte per legalizzare la cannabis. Non è questa la discontinuità che ci aspettavamo da Draghi", ha detto la Meloni che ha chiesto la reazione delle forze di centrodestra. A rispondere all'appello, finora, solo Forza Italia.