Piazzapulita, "pochi vaccini, mancano le dosi". La sfuriata di Bonaccini: che figura ha fatto l'Europa
Nella puntata di “Piazzapulita”, la trasmissione di approfondimento condotta da Corrado Formigli su La7, giovedì 1 aprile si torna a parlare di vaccini e, soprattutto, dei troppi anziani che stanno morendo perché non riescono a farsi immunizzare in tempo. In Italia sono stati somministrati 10,2 milioni di vaccini. Di cui solo il 33% - ovvero 3,4 milioni - agli over 80. Cioè la categoria più fragile e che registra più morti (che rappresentano il 60% di morti per Covid). Ma chi abbiamo vaccinato finora? La colpa delle morti vengono attribuite alla scarsa organizzazione delle varie regioni, al sistema delle prenotazioni degli over 80 e a un call center definiti “disastrosi”. Eppure ARIA il sistema informatico che dovrebbe gestire le prenotazioni è costato la bellezza di 18,5 milioni di euro, nonostante esista da dicembre la piattaforma - gratuita - di Poste Italiane a disposizione per tutti. Ma ogni regione fa a modo suo.
Ma Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, non ci sta a quella che Formigli definisce “la cronaca di un disastro”. E tuona: “Abbiamo avuto pochi vaccini rispetto ai contratti sottoscritti. E questa è una cosa che dovreste far rilevare anche voi. In Emilia Romagna potremmo vaccinare fino a 50mila persone al giorno, ma ne facciamo 22-23mila perché non abbiamo dosi sufficienti. Non manca l’organizzazione, mancano i vaccini. E questo è indecente”.
Il conduttore Formigli riporta il discorso sulle prenotazioni e sulle responsabilità delle regioni e ritenta: “Le dosi sono poche, ok. Ma quelle che abbiamo, le abbiamo usate bene?”. Risponde Nino Cartabellotta, presidente fondazione Gimbe: “Come dice Bonaccini, le dosi sono poche: ne abbiamo ricevute meno della metà. Il secondo problema riguarda la capacità organizzativa delle singole regioni: noi oggi abbiamo vaccinato con ciclo completo il 5,3% della popolazione, ma andiamo dal 6,9% della provincia di Bolzano al 3,9% della Sardegna. Alla domanda su chi abbiamo vaccinato, abbiamo dato all’inizio la priorità alle persone che rischiavano di più di andare in ospedale e di morire ovvero: gli over 80, la fascia 70-79 e i soggetti fragili. Tra gli over 80, 1/4 ha completato il ciclo vaccinale e 1/4 ha fatto una sola dose; nella fascia 70-79 abbiamo vaccinato con doppia dose meno del 2% delle persone. Per quanto riguarda i soggetti fragili il dato non è pervenuto perché nel database del ministero della Salute non esiste una categoria ad hoc”.
Bonaccini ci tiene a chiarire: “Nel nostro Paese si è puntato molto su AstraZeneca che, fino ad un certo punto, non lo si poteva utilizzare oltre i 55 anni. Poi ad un certo punto si è spostato il limite ai 65 anni. E non lo potevamo più usare. Poi è arrivato lo stop dell’Ema”. E ripete: “Se avessimo i vaccini potremmo fare di meglio”.