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Spionaggio Russia, a L'aria che tira scoppia la bagarre. Scintille Gasparri-Romano: "È colpa di Obama..."

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L’aria che tira”, il programma d’approfondimento politico condotto su La7 da Francesco Magnani (Myrta Merlini è ancora assente per motivi di salute), nella puntata del 1° aprile si occupa della spy story che ha coinvolto un ufficiale di fregata della Marina Italiana che vendeva documenti riservati alla Russia.

 

Se ne parla con il giornalista Roberto Arditti, direttore di Formiche.net che mette in relazione con l’emergenza sanitaria visto che da tempo i russi “spingono” per proporci il loro vaccino, lo Sputnik. Quindi c’è da parte dei nostri servizi segreti un’attenzione incredibile perché gli attori nel mondo sono cresciuti e sono molto aggressivi. E le democrazie faticano molto a difendersi. 

 

Lo conferma Andrea Romano, del Partito Democratico, che dichiara che “la Russia continua ad avere un comportamento ostile nei confronti dell’Occidente e dell’Italia. Visto che La Russia continua un’azione di spionaggio molto muscolare nei nostri confronti, ma fortunatamente i nostri servizi di Intelligence funzionano”. E poi ancora: “Quanto accaduto deve ricordare ai nostri politici - penso a Salvini o alla Meloni - che la Russia rimane un soggetto a noi ostile, ed è molto lontana dall’essere una democrazia”. “Ma dobbiamo avere sempre un atteggiamento di grande collaborazione con la Russia - chiarisce poi Romano - dobbiamo rimanere in buoni rapporti, però non dobbiamo mai dimenticare che la Russia di Putin rimane una potenza ostile. Spero che Salvini e la Meloni colgano l’occasione per dire parole più nette su Putin”. 

 

Maurizio Gasparri, di Forza Italia, riconduce la spy story a una questione di “tendenza naturale” visto che “lo stesso Putin viene dal Kgb”. Ma comunque considera l’atteggiamento “intollerabile”. Il senatore di Forza Italia allarga il discorso agli anni passati arrivando fino all’ex presidente Usa Barack Obama: “che ebbe il premio Nobel per la pace prima ancora di dire buongiorno e poi ha bombardato alla Libia”. Questo per dire che “Putin sul terrorismo fondamentalista è stato molto più chiaro degli equivoci di Obama”. L'affermazione fa saltare sulla sedia Romano: “Quindi è tutta colpa di Obama?”, sintetizza il dem facendo andare su tutte le furie Gasparri. 

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