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Fontana indagato anche autoriciclaggio e false dichiarazioni. Il governatore: nessuna ombra su quei soldi

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Altre grane per il governatore della Regione Lombardia. Attilio Fontana oltre che per frode in pubbliche forniture per la vicenda dei camici prodotti dell’azienda del cognato, risulta indagato anche per le ipotesi di autoriciclaggio e false dichiarazioni nella voluntary disclosure.

 

Entrambi i filoni di indagine, aperti da tempo, riguarderebbero il denaro depositato da Fontana su un conto svizzero a lui intestato. Su quel conto svizzero il governatore aveva dichiarato di aver fatto confluire oltre 5 milioni di euro, precedentemente patrimonio di due trust, alla morte della madre e aveva dichiarato che si trattava di fondi ricevuti in eredità. Su quel conto, finito al centro dell’inchiesta sui camici, la Procura di Milano ha avviato una rogatoria.

 

Immediata la replica del presidente della Regione Lombardia che "non intende lasciare alcuna ombra in relazione alla procedura di voluntary disclosure" del denaro detenuto in Svizzera, dichiara Fontana tramite i suoi avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa. I legali sono convinti che basterà "ricostruire documentalmente" l’origine di quel denaro, 5,3 milioni, per dimostrare che si tratta in toto dell’eredità ricevuta dalla madre. E dunque gli elementi che ’non tornano' agli inquirenti sarebbero da imputare "ad un problema di interpretazione", ha spiegato l’avvocato Pensa all’AGI. "Nella documentazione" su cui lavorano gli inquirenti, proveniente anche dall’Agenzia delle Entrate, "c’è già tutto ed è la stessa che abbiamo anche noi", ha aggiunto il difensore.

L'inchiesta è finalizzata a chiarire l’origine dei 5,3 milioni. È quello che vogliono analizzare i pm di Milano che indagano sul ’caso camici'  tramite la richiesta di rogatoria inviata alle autorità elvetiche. A detta del governatore quei soldi ’scudati' provengono dall’eredità avuta dalla madre dentista (originariamente contenuti in due trust alle Bahamas).

 

Al momento sono due le ’relazioni' finanziarie su cui si concentra ’il farò della Procura. Entrambi i patrimoni, comunque, sarebbero confluiti nel contro Ubs svizzero a cui Fontana avrebbe attinto per ’riparare' la mancata vendita dei camici da parte del cognato Andrea Dini, alla Regione: circa 250mila euro offerti di tasca propria. Cifra che ha insospettito i pm e ha di fatto dato avvio alle indagini sulle sue movimentazioni finanziarie. Oltre all’iniziale reato di frode nelle pubbliche forniture si sono aggiunte per questo le accuse di autoriciclaggio e false dichiarazioni nella voluntary disclosure.

La grana iudiziaria è scoppiata poco dopo l'annuncio di Fontana sulla zona rossa in Lombardia che durerà ancora.  “Fino a venerdì sicuramente saremo rossi e penso che lo saremo per tutta la settimana di Pasqua. Mi auguro che, finito il periodo delle vacanze pasquali, si possa ricominciare a respirare”, ha detto il governatore. 

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