Esposto ai carabinieri, così il medico inguaia Nicola Morra per il blitz di Cosenza. "Minaccioso e..." cosa rivela
L'irruzione, la sfuriata, anche la telefonata al viceministro Pierpaolo Sileri. Ha messo nero su bianco il racconto del blitz di Nicola Morra negli uffici dell'azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Il dottor Mario Marino, direttore Igiene pubblica Direttore dipartimento di prevenzione dell'Asp, ha presentato un esposto dopo l'irruzione del presidente dell'antimafia in cui, tra l'altro, chiedeva spiegazione per la mancata vaccinazione di alcuni suoi familiari.
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Morra infatti si sarebbe presentato negli uffici dell'Asp di Cosenza con "un tono minaccioso e arrogante" e "incurante delle buone maniere", si legge nell'esposto ai carabinieri del dottor Mario Marino. Il presidente della Commissione Antimafia, secondo la versione del dirigente, si è scagliato contro Marino e i medici dello staff incolpando lo stesso dirigente dell'Asp perché due suoi parenti ottuagenari non erano ancora stati chiamati per la somministrazione del vaccino. Nell'esposto si legge che "in data 20/03/2021 tra le 09.30 e le 10:00 circa si presentava nei locali Asp di Serra Spiga un signore che ho riconosciuto essere Nicola Morra, Senatore della Repubblica, accompagnato da due persone che ho compreso essere personale di scorta. Irrompeva quindi nel mio ufficio di Direttore del Dipartimento, interrompendo le attività lavorative proferendo frasi concitate ed accusatorie nei confronti degli operatori sanitari (ad esempio, 'siete inefficienti e disorganizzati'). All'interno dell'ufficio erano presenti insieme allo scrivente anche il Dott. Vincenzo Gaudio ed il Dott. Pierluigi Coscarelli, i quali erano intenti con me a discutere sulla pianificazione della settimana a venire del piano vaccinale".
Poi l'esposto del dottor Marino prosegue: "Il Senatore affermava di essersi personalmente presentato per chiedere le ragioni per le quali due suoi parenti non erano stati ancora chiamati per essere sottoposti alla somministrazione del vaccino. In particolare il Senatore Morra riferiva con tono minaccioso ed arrogante di essersi recato in precedenza presso gli Uffici di Via degli Alimena, n. 53, ex Sede della Uoc Igiene Pubblica, lamentando di non aver trovato nessun operatore della struttura operativa che dirigo. Intimidito dall'atteggiamento del Senatore, sommessamente riferivo che in via degli Alimena non vi è più la sede di Igiene Pubblica. Incurante di ciò che io avevo riferito e considerati i toni agitati del Senatore, lo invitavo a moderare i termini, chiedendogli di collaborare per porre rimedio alle problematiche collegate al piano vaccinale. Rimasi meravigliato in quanto nessuna domanda e nessuna richiesta veniva formulata dal Senatore Morra sull'andamento del piano vaccinale della provincia di Cosenza limitando il suo interesse unicamente ai suoi parenti".
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Nello stesso esposto poi si sottolinea: "Incurante della mia proposta, il Senatore rimarcava il ruolo istituzionale da lui ricoperto e con tono agitato, utilizzando il cellulare, chiamava a suo dire il viceministro Sileri. Cosa realmente avvenuta in quanto attraverso il servizio viva voce del telefono portatile ha preteso che rispondessi alle domande del viceministro. Quest'ultimo era evidentemente imbarazzato anche perché la conversazione veniva continuamente interrotta dalle urla del senatore Morra. Spiegai al viceministro che da quattro giorni era attiva una piattaforma regionale per le prenotazioni on line, pertanto le stesse prenotazioni non avvenivano per il tramite dell'ufficio che dirigo ma attraverso la piattaforma regionale. Insoddisfatto evidentemente dal comportamento del viceministro, il Senatore contattava il commissario regionale alla sanità calabrese, Dr. Longo". Secondo l'esposto del dirigente, "anche in questo caso si è ripetuta la stessa scena vissuta in precedenza con l'Onorevole Sileri. Telefono con modalità viva voce e tentativo di spiegare al Dr. Longo ciò che era accaduto con il viceministro. La conversazione veniva continuamente interrotta dal Senatore, il quale, ancora una volta incurante delle buone maniere e del ruolo da lui ricoperto, esprimeva delle riserve sulla circostanza che i suoi parenti ancora non erano stati chiamati per essere poi sottoposti a vaccinazioni. Spiegai al Senatore che erano stati compilati gli elenchi per l'area urbana di Cosenza e Rende. Il Senatore pretendeva di consultare il predetto elenco al fine di verificare se fossero presenti i nominativi dei suoi parenti. Entrammo nella stanza per la verifica dei nominativi e unitamente a due miei collaboratori il Senatore iniziava a consultare l'elenco".
L'esposto poi prosegue: "Accertatosi che non vi fosse alcuna prenotazione delle persone che gli interessavano, decideva di abbandonare gli uffici Asp. Mentre lui sbraitava, una delle persone della scorta chiedeva al sottoscritto le generalità intimando al sottoscritto di fornire i documenti d'identità. Stesse richieste venivano avanzate nei confronti del Dott. Coscarelli e del Dott. Gaudio. A quale titolo l'uomo di scorta del Senatore procedeva alla identificazione del personale dell'ufficio di prevenzione, procedendo peraltro alla copia dei documenti d'identità attraverso le fotografie effettuate con il cellulare?". Infine l'esposto, dopo aver dato "della presenza, al momento del verificarsi dei fatti", oltre del Dott. Gaudio e del Dott. Coscarelli, di altri dieci dottori, conclude: "Pertanto si chiede a Codesto Spettabile Ufficio di Procura presso il Tribunale di Cosenza di voler indagare e conseguentemente accertare tutti i fatti che, sulla scorta di quanto narrato, si ritengono di pregio giudiziario, allo scopo di censurare la condotta, sotto un profilo squisitamente penale, del Senatore Morra e della sua scorta". Una giornata ad alta tensione che oggi è diventata un dettagliato resoconto finito nelle mani dei carabinieri.