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Sindaco di Roma, il Pd fa le primarie e Calenda va all'attacco: ci siamo solo io e la Raggi

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La coalizione di centrosinistra, per la scelta del candidato sindaco per le elezioni amministrative di Roma 2021, sarà chiamata alle urne. Ieri in un’intervista su La7 il segretario del Partito democratico Enrico Letta ha detto: «Penso che faremo le primarie. Ci sono diversi candidati» e ha confermato che tra questi c’è «Gualtieri del Pd».

Un tema su cui bisognerà capire la posizione del candidato a sindaco di Azione, Carlo Calenda, che finora si è detto contrario alle primarie pur sedendo nella coalizione di centrosinistra per Roma 2021, e che anche oggi in un tweet ha prima ribadito «il tempo per tatticismi e alchimie è davvero finito. Per ora siamo in campo solo io e Raggi, il resto è chiacchiera politica» e poi in una conversazione sui social ha aggiunto: «Non ho nulla contro le primarie. Ho semplici preoccupazioni» e ha spiegato di non esser certo che le primarie si possano svolgere in sicurezza e che farle comporterebbe una perdita di tempo che si tradurrebbe in un vantaggio per l’avversaria Raggi «stiamo perdendo tempo dando un grande vantaggio a Raggi. Perdere altri tre mesi mi sembra folle», ha scritto.

 

Intanto quel che è certo è che dopo Pasqua il Pd dovrà iniziare alla partita Roma 2021, anche alla luce dell’incontro che si è tenuto tra Letta e l’ex premier Giuseppe Conte che dovrebbe avere un ruolo apicale nel nuovo M5s. Tra i due si è parlato anche delle amministrative romane ma appare inverosimile che, con i continui messaggi di sostegno di Beppe Grillo, Conte possa chiedere un passo indietro a Raggi in nome di un’alleanza Pd-M5s su Roma.

«È vero che su Roma il nostro giudizio sul sindaco uscente non è lo stesso di quello» che abbiamo «del M5S e rischia di essere una pietra di inciampo - ha sottolineato ieri Letta su La7 - so di giocarmi l’osso del collo su questa partita, ma ce ne sono anche altre importanti». 

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