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Caos Pd, Marianna Madia attacca Delrio: favorisce la Serracchiani, siamo tornati agli accordi trasversali

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«Care colleghe, cari colleghi, la verità rende liberi. E parlarci con chiarezza e trasparenza, senza bizantinismi, penso possa aiutare a riannodare il filo spezzato di una comunità democratica che è viva ed esigente con chi la rappresenta». Lo scrive Marianna Madia in una durissima lettera inviata ai deputati dem sulla questione della scelta del prossimo capogruppo alla Camera.

«Penso valga la pena insistere e provarci fino in fondo a cambiare in meglio il nostro partito», spiega la deputata ripercorrendo la vicenda della sua candidatura con quella di Debora Serracchiani: «Con Graziano Delrio, che ho sempre considerato persona di valore, ci legano anni di lavoro comune prima al Governo e poi in questa legislatura così complicata. È stato proprio lui, dopo aver accettato l’invito del nuovo segretario a fare un passo indietro, a chiedermi di mettermi in gioco con la mia candidatura insieme a quella della mia amica stimata Debora Serracchiani», si legge nella lettera.

«Senonché quello che poteva essere un confronto sano tra persone che si stimano si è subito trasformato in altro. Immediatamente si è ripiombati nel tradizionale gioco di accordi trasversali più o meno espliciti con il capogruppo uscente, da arbitro di una competizione da lui proposta, che si è fatto attivo promotore di una delle due candidate, trasformando ai miei occhi il confronto libero e trasparente che aveva indetto in una cooptazione mascherata», denuncia Madia.

Immediate le repliche di Delrio e Serracchiani. "Per me e Letta la competizione non era un problema. Non ho invitato nessuno a candidarsi e nessuno a non farlo perché sarebbe stato poco rispettoso della libertà. Ho espresso serenamente la mia opinione su cosa voterò a chi lo chiedeva dicendo comunque la stima per entrambe. Non ho fatto trattative anche perché direi di aver già fatto la mia parte. E forse di non meritare accuse di manovre non trasparenti o di potere visto che a quel potere ho voluto rinunciare lasciando immediatamente il mio incarico. Certe parole mi feriscono oltremodo perché non corrispondono alla realtà e perché vengono da persona che ho stimato sempre. Credo e spero che si tratti di amarezza e, mi sia consentito, la mia storia personale e politica parla per me". Lo scrive Graziano Delrio in una lettera ai deputati del Pd dopo quella di Marianna Madia.

"Per quanto a malincuore, non posso evitare di esprimermi sulla lettera che ci ha inviato Marianna, almeno per la parte che mi tocca e coinvolge personalmente. Mi obbliga a farlo la considerazione che si deve a una collega di riconosciuto valore che ha ricoperto incarichi di Governo, e la circostanza attuale che ci vede entrambe candidate alla presidenza del nostro gruppo. Una situazione che vivo con assoluta serenità e in totale trasparenza, onorata anzi di competere con una collega come Marianna". Inizia così la lettera di Debora Serracchiani inviata a tutti i deputati del gruppo Pd della Camera, dopo aver letto le parole della Madia.

"Tralascio tutte le condivisibili considerazioni sul lavoro difficile che ci attende - continua Serracchiani - per cambiare e rendere sempre più competitivo il nostro partito, e sull'impegno di cui saremo gravati per portare alla Camera le forti istanze espresse dal segretario Letta. Un'opera davvero di anima e cacciavite: mi ci riconosco in pieno e sento mia questa attitudine operativa e la voglia di sperimentarmi in prima persona. L'ho sempre fatto. Anche a rischio di trovarmi in posizioni scomode o essere criticata: conosco anche questo. A maggior ragione non posso credere che Marianna intenda riferirsi a me - scrive ancora Serracchiani - come a una persona cooptabile e quindi, dovrei supporre, non autonoma. No, l'autonomia è stata la cifra della mia storia personale e politica, e anche quando sono stata accanto a qualcuno l'ho fatto lealmente, condividendo idee e mantenendo libertà di giudizio. Chi sa, me lo riconosce. E a questo mio piccolo patrimonio tengo molto, perché autenticità e schiettezza sono miei valori che porto in dote al mio partito e offro ai miei colleghi deputati. Quindi spero che, se mai ombre o equivoci possano aver sfiorato Marianna, siano subito dissipati". "Confrontiamoci senza ipoteche e senza retropensieri - aggiunge Serracchiani - sapendo che ognuna rappresenta se stessa e che ogni collega del gruppo deciderà in piena libertà. Conosco i nostri colleghi, che ho visto lavorare in questi anni in aula e nelle commissioni, con passione e responsabilità, e sono certa che nessuno si farebbe imporre candidature calate dall'alto. E davvero, alla fine, saremo tutti più ricchi perché - conclude - avremo fatto un passo avanti tutti assieme".

 

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