Guido Bertolaso dice no e si tira fuori dalla corsa a sindaco: "Roma città bella e martoriata, ma non mi candido"
Non usa mezza termini per ribadirlo ancora una volta: “Come ve lo devo dire che non sono candidato?”. Guido Bertolaso, intervistato da Stasera Italia su Rete Quattro nella puntata del 26 marzo, si chiama ancora una volta fuori dalla corsa a sindaco di Roma: "Chi dice che non mi candido perché la Meloni non mi appoggia non conosce il mio rapporto con Giorgia Meloni. Io non mi metto a fare queste valutazioni. La mia è una scelta di vita, ho fatto molto per il mio Paese e ho avuto molto. Ma a un certo punto della propria vita bisogna dedicarsi ad altro”. Quello di Bertolaso è un no assoluto e il consulente della Lombardia per il piano vaccinale non si candiderebbe “neanche se glielo chiedessero tutti”. “Davvero, nessuno ci crede, questo mi lusinga. Ma ci sono tanti bei candidati. L’importante è liberarsi di chi ha condotto Roma nella direzione pietosa in cui si trova la città più bella del mondo. Ci sono - dice Bertolaso - nomi prestigiosi, a destra e a sinistra, potranno fare molto meglio di me per una città così bella e martoriata”.
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“Al contrario dell’anno scorso - analizza Bertolaso sulla pandemia di Covid - sono molto più ottimista, sono convinto che entro l’estate usciremo da questa situazione così drammatica, riusciremo anche a fare qualche bagno in pace. Ho grande fiducia nel Governo e ho grande stima - aggiunge - del generale e commissario Figliuolo, c’è un bel lavoro di squadra, con la Protezione civile di nuovo in gioco. Arriveranno i vaccini, già ne stanno arrivando di più. L’importante è usarli bene”.
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Ad aiutare la campagna vaccinale in Italia potrà essere in futuro anche il vaccino russo, al di là degli annunci strampalati che vengono fatti da alcune Regioni che sostengono di averlo già comprato lo Sputnik: "Sono boutade gli annunci della Regione Campania. Magari - scherza Bertolaso - hanno comprato un modellino del vecchio satellite. Sanno tutti molto bene che l’acquisto dei vaccini è compito del Governo centrale e che nessuno - conclude l’ex direttore della Protezione Civile - a livello locale si può permettere il lusso di comprare i vaccini”.
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