Per Italia viva il Tg2 non può parlare di libri sulla destra. Storace: perché Renzi sì e la Meloni no?
Al Tg2 i libri sui partiti devono andare solo se non riguardano la destra. È curiosa l'interpretazione del servizio pubblico che fa Michele Anzaldi, di Italia Viva. A sottolineare la distorsione su informazione e politica è Francesco Storace in un articolo sul sito 7Colli.
"I libri vanno divulgati e non censurati, anche quando parlano di partiti, perché c’è comunque un numero – grande o piccolo che sia – di italiani interessati ad essi. A favore o contro. Francamente, stavolta non si comprende la polemica mossa da Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva, nei riguardi del Tg2. Che arriva a contestare al Tg2 'una gravissima violazione deontologica e aziendale'. Parlando anche di spot per Fdi", scrive il vicedirettore de Il Tempo.
Salvini, il video che smaschera la sinistra sui migranti: "Applausi al prof. Zecchi"
Di cosa parliamo? È presto detto. "Qualche tempo fa Fabrizio Frullani, brillante cronista politico del Tg2 che difficilmente si potrebbe accusare di faziosità politica, ha scritto un libro. La sua opera, 'Da destra a destra', riguarda l’ascesa di Giorgia Meloni e del suo partito, Fratelli d’Italia. La sua testata, il Tg2, ha dedicato un servizio al libro come fa con tanti libri, anche se parlano di partiti o dei loro leader", spiega Storace.
Sui condoni Sallusti umilia Bersani da Floris: "Mai opposto a quelli fatti dai governi di sinistra"
Il servizio ha "scandalizzato" il parlamentare di Italia Viva. Ma Anzaldi "fa male. Perché dal servizio pubblico ci si aspetta divulgazione e non censura. Deontologia? Se un giornalista scrive un libro la sua testata non può recensirlo? Spot? L’oggetto di una pubblicazione va nascosto? Sarebbe interessante un dibattito sul tema. Ad esempio quando il libro lo scrive e lo promuove nel servizio pubblico un esponente politico", si legge nell'articolo di 7Colli.
Parità è merito, non donne imposte dal segretario. Così la Meloni asfalta il metodo Letta
Anche perché nessuno ha parlato di spot in altre circìostanze. "E’ accaduto – ad esempio – a Matteo Renzi lo scorso anno al quale proprio il Tg2, nel programma condotto da Manuela Moreno – Tg2 post – dedicò una puntata, era il 12 giorno, per il suo libro. Lo strombazzatissimo 'La mossa del cavallo' del fondatore di Italia Viva, presente in studio e intervistato dal direttore Gennaro Sangiuliano - scrive Storace - Anche allora qualcuno poteva parlare di 'spot'? No, semplicemente era un pezzo di storia della politica nazionale raccontata da un protagonista. Così come un libro che parla di una destra più forte rispetto al proprio recente passato ha diritto di essere conosciuto da chi guarda la tv. Pari pari al diritto di Renzi. Altrimenti a che serve parlare di servizio pubblico...".