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Arabia Saudita, Matteo Renzi ci ricasca: "Bin Salman è un mio amico, chi dice che è il mandante dell'omicidio Kashoggi?"

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Matteo Renzi torna a parlare dell’Arabia Saudita e dell’intervista andata in scena in compagnia di Mohammad Bin Salman, principe saudita. "Mohammad Bin Salman? È un mio amico e che sia il mandante dell’omicidio Kashoggi lo dite voi. L'amministrazione Biden non ha sanzionato Bin Salman” ha risposto così il leader di Italia Viva ai cronisti che lo incalzavano sui suoi rapporti con l'Arabia Saudita e sulla vicenda che ha riempito i giornali nei giorni in cui stava cadendo il governo guidato da Giuseppe Conte. 

 

 

“Non c'è alcun conflitto d’interesse. L'unico interesse in conflitto di qualcuno che vorrebbe io smettessi di parlare dell'Italia... L'attività parlamentare è compatibile con quella di uno che va a fare iniziative all'estero, su questi temi è tutto perfettamente in regola e legittimo” ha continuato Renzi, che ha difeso strenuamente Bin Salman, che secondo un rapporto dell'intelligence Usa, sarebbe il mandante dell'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, ucciso a ottobre 2018 nel consolato saudita a Istanbul, un caso che ha sconvolto l’opinione pubblica di tutto il globo. “Io non ho preso 80mila dollari per quell’intervista, è un’affermazione falsa. L’affermazione sul Rinascimento arabo? La ridirei. Sono molto convinto che la questione sul nuovo rinascimento arabo sia un tema molto interessante, conclude il leader di Italia Viva.

 

 

Nel frattempo, proprio su questo caso, è arrivato il comunicato di Gianluca Ferrara, vicepresidente del gruppo Movimento 5 Stelle in Senato: “Apprendo con soddisfazione che, finalmente, la presidente Casellati ha dato il via libera alla mia interrogazione sul caso Renzi-Arabia Saudita. Del resto, io avevo seguito correttamente la procedura regolamentare sia dal punto di vista formale che sostanziale. Prendo atto di quest’esito che fa giustizia delle prerogative parlamentari su un tema particolarmente importante su cui auspico che il presidente Draghi, a cui è rivolta l’interrogazione, possa dare al più presto risposta. Mi sento di ringraziare coloro che in questi giorni mi hanno contattato e sostenuto affinché l’esito auspicato fosse quello che si è ottenuto oggi. Ci tengo a specificare che il mio scopo non era fare polemica con nessuno, ma esclusivamente portare avanti un’iniziativa politica per sollevare l’importante problema dell’indipendenza della politica e del conflitto di interesse. Anticipo che sto lavorando a un disegno di legge per risolvere questo problema in modo da garantire il rispetto di una condotta etica e trasparente da parte di tutti i parlamentari in materia di compensi extra”.

 

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