Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Incredibile Beppe Grillo. Vuole dettare legge in tv e dà lezioni ai giornalisti

Antonio Siberia
  • a
  • a
  • a

Ci sono tante cose che accadono in Italia e uno si chiede: ma perché? Una di queste è l’uscita recente di Beppe Grillo sull’etica dell’informazione. Ha sentenziato l’elevato (da non confondere con l’elevatore): «La transizione MiTe impone un diverso approccio, etico e riguardoso della persona e della sua immagine anche negli spazi televisivi dedicati alla politica ed ai suoi approfondimenti. Il cittadino ha diritto di essere informato sui contenuti. Non è più tollerabile che il dibattito sui temi che interessano ai cittadini venga svilito da una sorta di competizione al ribasso dove vince chi urla più forte. Non è più accettabile che le immagini dei servizi e degli ospiti in studio vengano svilite con inquadrature spezzettate e artatamente indirizzate. Non è più ammissibile che l’ospite in trasmissioni televisive (rappresentante politico, esperto, opinionista, ecc) venga continuamente interrotto quando da altri ospiti, quando dal conduttore, quando dalla pubblicità, che determina il livello del programma fomentando la litigiosità ed immolando il rispetto della persona sull’altare dell’audience. Questo modo di fare televisione non serve a informare, ma a propinare le posizioni degli editori o dei conduttori di turno e queste non interessano ai cittadini».

 

Ma perché Beppe Grillo deve spiegare ai giornalisti come fare informazione? Stai a vedere che è entrato nell’AgCom e non ce ne siamo accorti? No, non è entrato nell’AgCom. Semplicemente è convinto di poterci spiegare il mondo da Genova (con puntatine a Marina di Bibbona). Bubù settete! Era meglio se entrava all’AgCom!

 

Il Quinto Potere 
Senza moraleggiare come fa Grillo, leader di un Movimento che sta al Governo e quindi al Potere (televisione compresa) da più di due anni, per criticare la tv in maniera laica (e senza censura) basterebbe poco. Per criticare la televisione basterebbe rivedersi un film del secolo scorso, «Quinto Potere». «La televisione non è la verità! La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni e giocatori di calcio!». Spesso anche politici. 

Dai blog