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FdI punta il dito sui concorsi sospetti nel Lazio. Storace: Zingaretti risponda

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Concorsi sospetti alla Regione Lazio, il presidente Zingaretti risponda all'interrogazione di Fratelli d'Italia. "Chi sono i fortunati che dovranno vincere i concorsi sospetti nelle Asl del Lazio? Coltiviamo anche noi la curiosità del consigliere regionale di Fdi Giancarlo Righini, che ha scodellato alla Pisana una dettagliata interrogazione 'a risposta immediata' al presidente Nicola Zingaretti e all’assessore Alessio D’Amato. L’atto ispettivo è dello scorso 3 marzo, siamo a metà mese, e di 'immediato' non c’è ancora nulla", scrive sul sito 7Colli Francesco Storace.

 

I concorsi sospetti sono due. "Tra Natale e la Befana ci ha pensato la Asl di Latina a far venire più di un dubbio, con quei 70 posti a tempo indeterminato per assistenti amministrativi da piazzare anche a Frosinone, Roma e Viterbo. Le prove scritte, in piena pandemia, si sono tenute il 28, 29 e 30 dicembre. Quelle pratica il 4 e 5 gennaio. Le prove orali dall’11 gennaio. Poi l’altro concorso, 23 posti per le sole asl di Latina, Viterbo e Frosinone, svolto tra agosto e ottobre 2020", si legge nell'articolo del vicedirettore de Il Tempo

 

Sui primi 70 posti messi a concorso "ci sono indagini della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza. I primi classificati risultano casualmente parenti stretti o affini di dirigenti e dipendenti con responsabilità nelle asl", continua Storace. E l'atro caso? Si tratta del "concorso concluso nel 2020: nella graduatoria pubblicata a novembre emergerebbe che alcuni dei migliori classificati – scrive Righini nell’interrogazione sui concorsi sospetti – 'rivestono importanti incarichi politici nel territorio o sono parenti prossimi a personalità con importanti incarichi politici nel territorio'". 

 

Una vicenda che non può passare sotto silenzio. "Parole come pietre alle quali non si può e non si deve sfuggire. Zingaretti farebbe bene a chiarire ogni dubbio e compiere – se davvero non ne sa nulla – controlli sugli atti e le attività dei membri di commissione e del personale di vigilanza dei concorsi in questione - conclude Storace - Anche perché chi compie frodi sui concorsi, sottrae diritti ad altre persone, magari più meritevoli. Ed è francamente l’ora di finirla nel far prevalere sempre gli amici degli amici". 

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