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Zone rosse, Speranza gela tutti. La variante inglese? Ormai è dominante

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La variante inglese è ormai dominante in Italia e i dati non lasciano scampo: il lockdown era inevitabile. Il ministro della Salute Roberto Speranza intervistato da Repubblica spiega i motivi dietro alle nuove zone rosse e arancioni che scatteranno domani lunedì 15 marzo. Ma quando gli italiani vedranno dei miglioramenti dopo tanti sacrifici? Se tutto va bene con la campagna vaccinale, dice Speranza, se ne parla nella seconda metà della primavera. 

 

"L’aspettativa del governo e dei nostri scienziati è che queste misure ci consentiranno di rimettere la curva sotto controllo nonostante la presenza delle varianti. C’è però bisogno di alcune settimane per vedere gli effetti. Per questo il decreto vige fino a Pasqua. Rispetto all’autunno c’è però un’altra grande novità: la campagna di vaccinazione è in corso. Non ci sono solo le misure restrittive. Ogni dose somministrata è un passo verso l’uscita dalla crisi", dice il ministro Speranza. "L’applicazione di misure più rigorose e la crescita progressiva del numero dei vaccinati - spiega - ci porta a pensare che già nella seconda metà della primavera avremo numeri in miglioramento. Ci sono due verità che sembrano in contrasto tra loro, ma non lo sono. La prima è la seria difficoltà di queste settimane. Le prossime non saranno affatto facili".

 

"Ho piena fiducia delle nostre agenzie regolatorie, l’europea Ema e l’italiana Aifa - afferma Speranza - I vaccini in Italia e in Europa sono tutti efficaci e sicuri, ma ciò non toglie che continueremo a verificare e controllare tutto con la massima attenzione. Solo negli ultimi tre giorni abbiamo fatto in media 200mila vaccini al giorno. E cresceremo ancora. È difficile dire adesso quale sarà l’ora x della svolta, ma i risultati inizieranno a vedersi presto".

Dicevamo sui vaccini "se tutto andrà bene". Continuano infatti i ritardi nelle consegne. "Noi lavoriamo ogni giorno perché queste consegne siano puntuali visto che su di esse viene organizzata una programmazione molto complessa. Io continuo a pensare che l’Europa abbia fatto bene a costruire un modello d’acquisti condivisi...". "Arriverà una quantità consistente di dosi nella parte finale di marzo e ad aprile - aggiunge - Nel secondo trimestre aspettiamo 52 milioni di dosi e anche se dovesse esserci una nuova riduzione siamo comunque in condizione di dare una grande accelerazione.... E intanto lavoriamo per rafforzare ancora la capacità di somministrare".

 

Comunque sia, la ricetta del governo Draghi appare per certi versi analoga a quella dell'esecutivo di Giuseppe Conte: chiudere. "Il punto non è essere a prescindere rigoristi o aperturisti. Dobbiamo essere realisti e credo che questo governo lo sia. Guarda in faccia i problemi che adesso ci sono e non possono essere sottovalutati. Il fatto nuovo sono le varianti, quella inglese in particolare che ormai è prevalente del nostro Paese - spiega Speranza - Nell'ultimo studio dell'Istituto superiore di sanità rappresentava il 54% dei casi, ma ora ci aspettiamo un dato ben più alto. È chiaro quindi che abbiamo bisogno di misure adeguate, capaci di piegare la curva".

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