Vaccini, sostegni, zone rosse. Salvini a tutto campo: "È l'ultimo sacrificio, tra un mese si riapre"
Un mese di governo e Matteo Salvini è in condizione di guardare il bicchiere mezzo pieno. Le difficoltà ci sono, ma anche il cambio di passo dell’esecutivo, che racconta in questa intervista a Il Tempo.
“Si corre sul piano vaccinale”, dice il leader della Lega e assicura che anche “sull’immigrazione cambierà la musica”. È finita l’epoca dei Dpcm e se siamo ancora bloccati con le zone rosse è “per queste maledette varianti” che hanno fatto correre il Covid.
Salvini chiede a Draghi di mantenere l’impegno sui rimborsi, subito e corposi. Speranza? Cambiamo il Cts intanto. E conferma il rispetto per Giorgia Meloni, oltre a manifestarsi fiero del lavoro dei ministri della Lega.
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Senatore Salvini, a un mese dalla partenza del governo Draghi, qual è il giudizio della Lega?
“Positivo. In diversi casi si è fatto di più in un mese che in tutto l’anno passato. Sul piano vaccinale ad esempio finalmente si corre, per rimediare agli incredibili errori della Commissione Europea e ai pasticci di Arcuri, giustamente allontanato. Produrre vaccini e farmaci in Italia, accelerare sulle terapie domiciliari, fare accordi con altri Paesi per ottenere vaccini, organizzare una macchina imponente lasciando perdere primule, sprechi e sciocchezze. Quello che non hanno fatto Conte e Arcuri in un anno, lo stiamo facendo noi in poche settimane. La presenza della Lega al governo sarà garanzia che la musica cambierà, basta con le migliaia di sbarchi degli scorsi mesi e con gli affari per scafisti e trafficanti”.
E poi?
“Poi non si sente più parlare di Dpcm, ora si rispetta il Parlamento con i decreti legge, si rispettano a coinvolgono sindaci e governatori, senza più le polemiche e i litigi del passato.”
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Certo, ma gli effetti dei decreti si avvertono subito, e anche se ci fossero modifiche sarebbe troppo tardi.
“Vero, ma conto che questo sia l’ultimo “decreto emergenza” con chiusure e restrizioni, perché mi fido di tutti i medici che ormai parlano di marzo come dell’ultimo mese in cui stringere i denti, per poi rinascere, ripartire, oserei dire Risorgere dopo la Santa Pasqua ad aprile.”
C’è ancora la zona rossa in quasi tutta Italia. Che cosa è cambiato?
“Dal punto di vista sanitario occorre bloccare la circolazione delle maledette varianti che colpiscono anche bimbi e ragazzi, e vaccinare il popolo della Scuola per questo è fondamentale. Dal punto di vista economico poi, questa settimana verranno approvati rimborsi per famiglie e imprese molto maggiori rispetto al passato, che arriveranno in poco tempo sul conto corrente di almeno tre milioni di italiani”.
Però Speranza continua a dettare legge sulle regole e i vaccini non ci sono.
“Draghi ha confermato Speranza e avrà avuto i suoi motivi, noi stiamo lavorando per cambiare tutto il “sistema” che lo circonda. Anche il CTS ad esempio dovrebbe cambiare passo, e anche componenti, dopo un anno di lavoro. Chi ha bloccato lo sviluppo di cure alternative ed efficaci, e rallentato le terapie domiciliari, dovrà risponderne agli Italiani. Sui vaccini poi Draghi ha avuto la forza e il coraggio di bloccare l’esportazione di centinaia di migliaia di dosi all’estero, cosa che l’Europa non aveva mai fatto, lavorando per una produzione nazionale. Sovranismo e autonomia farmaceutica, prima gli Italiani significa anche questo.”
Come va il lavoro dei ministri della Lega in questo governo?
“Ne sono molto fiero, così come andrà seguito quello che faranno i sottosegretari. Ne abbiamo nove e tutti capaci. Giorgetti col lancio del “polo nazionale del vaccino” sostenuto con 200 milioni di euro, oltre a decine di incontri già fatti per dare una risposta alle crisi mai risolte di Ilva, Alitalia e altre decine di aziende in difficoltà. Erika Stefani con una rinnovata attenzione al popolo dei Disabili, sei milioni di italiani spesso dimenticati, cui dare priorità nel piano vaccinale; con i “bimbi speciali” che saranno a scuola con insegnanti di sostegno e alcuni compagni di classe anche in questi giorni di chiusura; con le mascherine trasparenti per migliorare la vita di un milione di italiani sordi e con problemi di udito. Garavaglia al lavoro giorno e notte per creare da zero un Ministero del Turismo che sarà fondamentale per aiutare il Rinascimento Italiano: l’estate 2021 dovrà essere l’estate della rinascita, delle milioni di presenze nel Paese più bello, sano e accogliente del mondo. Superare la direttiva Bolkestein, rilanciare fiere, congressi ed eventi, investire per ammodernare e ampliare porti e aeroporti. Vedrete, l’Italia tornerà grande.”
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Arriveranno finalmente i soldi per gli indennizzi a chi è costretto a chiudere?
“Assolutamente sì. Basta coi ritardi e il caos dei codici Ateco, rimborsi veloci e automatici. E visto che i soldi stanziati per questo Decreto (che abbiamo ereditato) non basteranno, ad aprile occorrerà un altro intervento, ancora più importante. Intanto però sta arrivando in porto un’altra storica battaglia della Lega, la pace fiscale e la rottamazione di almeno 50 milioni di vecchie cartelle esattoriali fino a 5.000 euro, anche se stiamo lavorando per aumentare il tetto a 10.000. Si rende conto di quanto risparmieranno milioni di italiani?”
Il Pd cambia volto con Enrico Letta.
“Per carità, non ho alcuna voglia di entrare nelle loro scelte, come in quelle dei grillini. Zingaretti se ne è andato perché “si vergognava” (parole sue!) del suo partito, il nuovo segretario lo devono richiamare in servizi da Parigi. Mah... i leader del centrodestra li sceglie il popolo con il voto, questa è una bella e sana differenza.”
La concorrenza di Giorgia Meloni quanto conta per la Lega?
“Rispetto la scelta di Giorgia anche se non l’ho condivisa, perché per me in questo momento eccezionale occorre uno sforzo eccezionale (e limitato nel tempo) da parte di tutti, un atto di amore per riportare in salute, sicurezza e serenità l’Italia. Dal PD mi divide tanto, se non quasi tutto, ma lavorare insieme in questi mesi per riaprire scuole, università e cantieri, per potenziare ospedali, per aiutare imprenditori e Partite Iva, è atto di umiltà e generosità. Fossimo rimasti fuori dal governo, avremmo ancora Arcuri, Azzolina e Bonafede a dettare legge, e una maggioranza di sinistra a decidere come spendere (male) 200 miliardi di fondi europei. Preferisco rimboccarmi le maniche ed essere dove si decide, piuttosto che essere limitato a lamentarmi. Passata l’emergenza, finalmente gli Italiani sceglieranno un Parlamento e quindi un governo nuovi, e allora il Centrodestra, forte e unito, non avrà rivali. Anche nel cambio dei Sindaci, sarà un onore archiviare l’epoca e gli errori della Raggi e di Sala, della Appendino e di De Magistris”.