caso frosinone
Serve una svolta sui vaccini. Ottaviani: dichiariamoli servizio di pubblica necessità
"Solo dichiarando la produzione e la distribuzione dei vaccini servizio di pubblica necessità, attraverso un apposito decreto legge dello Stato, sarà possibile per il nostro Paese e per l'Unione europea controllare direttamente ciò che sta avvenendo nel settore dei farmaci anticovid-19". La proposta, avanzata in un'intervista alla televisione francese, è del sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani.
"È paradossale che ci siano materie in cui l'erogazione dei servizi e la produzione delle merci, dalle aziende ubicate in Italia, siano disciplinate direttamente dallo Stato, come le estrazioni minerarie e degli idrocarburi, o la vendita dei tabacchi, mentre in questo momento le imprese presenti in Italia, in Francia e nel resto dell'Unione europea, siano libere di produrre e commercializzare i vaccini, che sono salvavita a tutti gli effetti, esclusivamente in base a logiche di mercato che farebbero rabbrividire anche le concezioni economiche primitive, come quelle di Adam Smith. La velocità di distribuzione dei vaccini - è ormai chiaro - incide necessariamente sull'abbattimento della curva dei contagi, oltre che sulla velocità di trasmissione. Le zone rosse devono costituire solo uno stop-and-go, ma non possono essere elevate al rango di risoluzione del problema o, addirittura, sostitutive dei vaccini stessi", dice Ottaviani.
Nella giornata di venerdì, una troupe di France 2 è venuta a Frosinone per intervistare il sindaco, Nicola Ottaviani, in merito ai numeri della pandemia e ad alla carenza dei vaccini, in provincia di Frosinone, rispetto ad altre zone del Paese, analizzando, anche, le cause che hanno prodotto l'istituzione della zona rossa.
“I cittadini, davanti ai pericoli scaturenti dalla pandemia del Covid, sono disposti a rinnovare sacrifici importanti - ha aggiunto Ottaviani ai microfoni della seconda emittente televisiva francese, nel corso del servizio che andrà in onda la settimana prossima - come già è avvenuto nel corso dell’ultimo anno. La nostra gente si è mostrata, fino a questo momento, nella stragrande maggioranza dei casi, rispettosa delle regole, mostrando notevole sensibilità e senso civico. La questione che più deve interessare, ormai, avendo constatato il sostanziale fallimento del contact tracing, è quella di accelerare e razionalizzare la fase di produzione e di distribuzione dei vaccini, soprattutto se lo Stato iniziasse davvero ad esercitare completamente i propri poteri e prerogative, rispetto alle imprese farmaceutiche presenti nei nostri distretti industriali, evitando di abdicare al proprio ruolo, in favore di logiche di mercato di retaggio medievale".