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Nicola Zingaretti fa lo sponsor del vaccino russo e si arrende alla zona rossa nel Lazio

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Appelli bipartisan da destra e sinistra per il vaccino russo, denominato Sputnik V. In Italia, in attesa dell’approvazione da parte dell’Aifa sul siero di Johnson & Johnson, vengono al momento somministrati tre diversi vaccini: quello di Pfizer, quello di Moderna e infine quello di Astrazeneca. Ma la spinta negli ultimi giorni è quella che punta ad incrementare il numero di prodotti disponibili in modo da aumentare la popolazione vaccinata nel più breve tempo possibile.

 

A sponsorizzare lo Sputnik, sviluppato in Russia, è stato questa volta Nicola Zingaretti, segretario dimissionario del Partito Democratico e presidente della Regione Lazio: “Ora c'è il vaccino Sputnik, che deve essere ricevere le autorizzazioni da Ema e Aifa, ma scongiuro chi deve farlo: ‘Corriamo’, perché nel frattempo la gente muore e l'economia soffre. Nella mia regione - ha detto nell’intervista di oggi 12 marzo a Uno Mattina, programma di Rai1 - se ci fossero i vaccini, saremmo pronti ad aprire i centri anche H24".

 

Poi il focus si è spostato sulla possibilità che il Lazio in giornata passi in zona rossa: “Se ci saranno le restrizioni, sarà una decisione giusta. Il Lazio è la regione che è stata in zona gialla più di tutte. È il territorio che ha la Capitale del Paese, con flussi di 4 milioni di persone ogni giorno e contenere il contagio da Covid è stato molto difficile. Queste varianti sono molto, molto pericolose. Al di là delle restrizioni, serve la comunque la responsabilità individuale di ognuno. Dimissioni? Non ho cambiato idea, non - ha concluso Zingaretti - sarebbe utile all'Italia né al Pd. Non è stato un capriccio, dovevamo concentrarci sul sostegno al governo Draghi e sulla lotta alla Pandemia”.

 

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