Draghi frena i virologi. Per ora
No, lo scherzo di scipparci il weekend col provvedimento della vigilia stavolta non ce lo faranno. E forse, ma fino all’ultimo bisognerà aspettare per sapere se sarà così, si ricomincia con un percorso normativo ordinato: decreti legge al posto dei Dpcm, quindi rispettando le prerogative parlamentari.
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Rispetto alle prime esitazioni, se queste indiscrezioni saranno confermate, il cambio di passo tanto evocato soprattutto da Lega e Forza Italia nella nuova maggioranza di Mario Draghi potrebbe cominciare a prendere corpo. Può diventare tutto più comprensibile, soprattutto se bisognerà adottare ulteriori misure in presenza di dati più preoccupanti. L’esame parlamentare dei provvedimenti li renderebbe più leggibili, trasparenti, democratici. Se ci riusciranno, sarà una buona cosa. Altrimenti si attrezzino per quella successiva, potremmo suggerire. Intanto va detto che questo fine settimana saremo «liberi». Perché il governo non ha voglia di agire freneticamente per chiudere tutto, ma attende di esaminare seriamente i dati sulla situazione Covid. E ieri la cabina di regia presieduta dal premier ha scelto la linea della prudenza. È vero che si ripropongono «schieramenti» di ministri più rigidi, soprattutto tra M5s e Pd, e più liberali - soprattutto per rispettare le attività commerciali - come i rappresentanti di Lega e Forza Italia. Ma ragionano tutti con grande serenità.
Sembrano smentite le Cassandre della continuità col passato, quando impazzava il festival dei virologi che dettavano la linea dalla televisione. Dice al Tempo il ministro Dario Franceschini, uno dei pochi a parlare: «Stiamo ancora discutendo, ma in ogni caso da lunedì», afferma con riferimento alla necessità di «salvare» sabato e domenica prossimi. Il che è sicuramente meglio, perché da tempo si sottolineava la necessità di evitare l’adozione di provvedimenti la sera validi la mattina successiva. Se il Consiglio dei ministri dovesse optare per misure più restrittive, l’intenzione prevalente è quella di preparare gli italiani per tempo. Comunque si sta ancora discutendo, perché si attende l’analisi dei dati sul virus. Anche questo sicuramente va ben valutato, non deve prevalere una lettura emotiva dei numeri che si mettono in fila. E capire che cosa esattamente può servire, non occorre agire con la scimitarra.
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Dalle parole a mezza bocca che si riescono a tirare fuori ai vari protagonisti della riunione di ieri, la volontà è quella di non far precipitare il Paese in una nuova stagione di angoscia e depressione. Perché abbiamo già dato. Tra le varie ipotesi in campo, sembra ormai esclusa quella di un lockdown generalizzato, e questo può far tirare a tutti un sospiro di sollievo. L’attesa dei dati serve a comprendere se è proprio necessario il weekend di chiusure annunciato dalle indiscrezioni dei giornali di ieri mattina. In discussione c’è ancora l’automatismo del passaggio in zona rossa dei territori in cui si dovessero verificare 250 casi di positività ogni centomila abitanti.
Se ne dovrà parlare approfonditamente ed è un bene. Tanto è vero che il Consiglio dei ministri che si terrà stamane - e che sembrava destinato al varo dei nuovi provvedimenti - si occuperà solo delle leggi regionali. E semmai se ne farà uno specifico nella giornata di domani. La giornata di oggi vedrà anche un importante elemento di confronto tra governo e autonomie locali, con i ministri Maria Stella Gelmini e Roberto Speranza. Discutere prima di decidere, è un segnale che serve a offrire maggiori garanzie di serietà al percorso da seguire.
Va detto però che c’è anche chi ricomincia ad andare per conto proprio. Immancabilmente si segnala il solito governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che firma un’ordinanza su mobilità e attività mercatali. E sigilla parchi, ville comunali, lungomari e piazze. Stop a fiere e mercati e raccomandazioni ai datori di lavori di utilizzare, quanto più possibile le modalità di lavoro agile. A lui si aggiunge Michele Emiliano, che in Puglia arriva addirittura a impedire lo «stazionamento all’aperto». Avviso al governo: occhio a ricominciare con la fiera dei provvedimenti locali, ne va della bontà dell’azione del Paese nel suo complesso.
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