Piroette dialettiche
Pd, la giravolta di Enrico Letta sulla segreteria: "Faccio un altro mestiere". Poi in meno di tre giorni cambia la musica
Meno di tre giorni di tempo per passare da un’idea all’altra. Negli scorsi giorni sono arrivate le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Partito Democratico e tra i nomi in pole position per prendere le redini del partito c’è quello di Enrico Letta, già vicesegretario del Pd nell’era di Pier Luigi Bersani. Quello dell’ex presidente del Consiglio, il cui Governo andò in fumo per le manovre di Matteo Renzi, è un nome che trova la convergenza di molti big all’interno del Pd, che stanno cercando di convincerlo ad accettare il corteggiamento.
“Con sorpresa ho letto il mio nome sui giornali come possibile nuovo segretario del PD. Quel che penso è che l'Assemblea tutta debba chiedere a Nicola Zingaretti, al quale va la mia stima e amicizia, di riprendere la leadership. Peraltro io faccio un'altra vita e un altro mestiere”, il messaggio pubblicato da Letta sul proprio profilo Twitter nel pomeriggio di domenica 7 marzo, giorno in cui era iniziato a circolare il suo nome per la segreteria.
Appena qualche ora dopo - il nuovo tweet è della mattinata di oggi, 10 marzo - è già arrivata un’inversione di rotta da parte di Letta, che si divide tra Roma e la Francia, dove dirige la Scuola di affari internazionali di Science Po, l’Istituto di studi politici di Parigi: “Sono grato per la quantità di messaggi di incoraggiamento che sto ricevendo. Ho il Pd nel cuore e queste sollecitazioni toccano le corde più profonde. Ma questa inattesa accelerazione mi prende davvero alla sprovvista; avrò bisogno di 48ore per riflettere bene. E poi decidere”. Tutta un’altra musica rispetto allo scorso weekend.
Proprio su Letta si è espressa a SkyTG24 Valentina Cuppi, presidente del Pd: “Enrico Letta è una figura autorevole, ci sono stati anche altri nomi che sono emersi, le candidature si raccoglieranno domenica durante l’assemblea, quindi fino a quel momento si continuerà a ragionare e a capire dove il partito vuole andare. Ci saranno colloqui e interlocuzioni, vedremo nelle prossime ore, ma è l'assemblea il luogo deputato a decidere e a scegliere, quindi attendo domenica”.